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MazinSaga

Eia! Eccomi qua! Riuscirà il vostro grafico preferito (fors’anche perchè l’unico) a “saltare la staccionata” (voglio vedere se lo fai! e io sarò lì per documentare l’evento! ndTribal onnipresente vicedirettore) (come no? un po’ di olio Quore e via! ndBat) e trasformarsi pure in redattore? Mettete via i pomodori! Ad affondarmi ci penserete a fine articolo, no?  Beninteso che sono e resto “IL” grafico di Tiphares, finiamola con gli sproloqui e partiamo con la recensa!

MazinSaga segna il ritorno su suolo italiano del grandioso (almeno, a parer mio) Go Nagai, creatore di leggendarie e discusse serie di cartoni e fumetti (i robottoni anni ’70; su tutti: Mazinger, Jeeg Robot, Goldrake… e ancora Devil Man, Cutie Honey ecc.).Chi però pensa di portarsi a casa un bel volumone di robottoni (ammazz! son 220 pagine “nette” a numero!) si sbaglia… e pure tanto!Nagai sembra aver voluto cancellare con un colpo di spugna tutto quanto è stato scritto e creato nell’universo mazinghiano, pur mantenendo gli stessi personaggi; con le dovute proporzioni, i cambiamenti sono tanto radicali da far ricordare una sorta di serie parallela di pieno stampo supereroistico Marvel americano…Piano! Giù le molotov!! Ho detto: “con le dovute proporzioni”! (90-60-90 ? oppure 100 : X = 40 : Nagai ?? NdTribal)

Ohibò, ma se i robottoni non c’entrano, che Devil
(Man) c’è in ‘sto manga? Riassuntino: Pronti? VIA! La prima scena ci presenta una ragazza nuda (non sbavate sui monitor, soprattutto tu Ryo!) in fuga da un’orda di spaventosi mostri meccanici. Quando sembra che per lei non vi sia via di scampo, ecco che un ombra gigantesca, quanto terrificante, le si para di fronte. La si tratta solo di un incubo, anche se la realtà non sembra essere poi più allegra: la città di Sayaka (questo il nome della ragazza) è invasa da eserciti di creature meccaniche, analoghe a quelle che la inseguivano in sogno, che seminano morte e distruzione ovunque. Nello stesso momento, anche il giovane Koji Kabuto (sissì, proprio quello di Mazinger Z) sta passando momenti agitati. Sogna infatti una misteriosa ragazza alata che viene letteralmente fatta a pezzi da un’orripilante creatura, mentre invoca l’aiuto di misterioso “Z”. E’ d’obbligo per Koji il risveglio fra urla e sudore….(succede anche a WDIM i giorni prima di consegnare una recensa…ci sia qualche attinenza? ndTribal)

Ennesimo cambio di scena! Muore in modo misterioso e “bizzarro”
(no, JoJo non c’entra) il professor Kabuto, padre di Koji. Perchè bizzarro? Beh… uno che letteralmente scompare a pezzi, durante una lezione universitaria, davanti agli studenti increduli…Ehi! Voi della Reda! mica starete sperando possa accadere pure ai vostri prof?Adesso comincia il pezzo di vicenda che, per usare un eufemismo, risulta molto simile a “Devil Man”. Come? esiste ancora qualche plutoniano che non ha letto Devil Man?Sigh… Ok, andiamo avanti…Per adempiere all’ultimo volere del padre, Koji si precipita nella casa di campagna (con una Ferrari F40… guadagnano bene i professori universitari, eh?) (si, ma vuoi mettere il Jet privato di Tiphares? ndReda sboroni) alla ricerca di qualcosa che dovrebbe spiegare la sua fine misteriosa.
Cosa troverà mai il nostro eroe, dopo aver scoperto la classica botola nascosta, il laboratorio segreto ed essersi sorbito l’ultima predica del padre su VHS (“Mi raccomando, comportati bene, non accettare caramelle dagli sconosciuti, e vai piano con il triciclo..”)? Ma naturalmente la maschera dell’armatura di Mazinger Z! La costruzione di codesta armatura si basa sulla Super Materia, che, dal dizionario Nagaiano, risulta essere: “Segreto che lega lo spirito alla materia; la Super Materia Spirituale Z subisce gli effetti dei cambiamenti interiori, consentendo mutazioni sul piano fisico; ha inoltre la capacità di rafforzare lo spirito”.Capito nulla? beh… in poche parole, citando lo slogan di una famosa software house internazionale, “se puoi immaginarlo, puoi farlo”, la forza di Mazinger Z nasce cioè dalla “forza di volontà” o “forza spirituale” che dir si voglia…
Devo essere piu’ esplicito? Bon, Koji con quest’armatura ottiene la potenza di un Dio: puo’ ingigantirsi a piacere, volare istantaneamente da un punto all’altro del pianeta, creare tifoni, fulmini e saette, viaggiare nel tempo e chi più ne ha più ne metta.Ho cercato di riportare solo gli avvenimenti che hanno un risvolto immediato sulla vicenda, per non “rovinarvi” la storia, che risulta essere intricata ed intrigante quanto basta ed un bel po’ più complessa.Aggiungo solo che Koji indosserà ovviamente la maschera e, una volta ottenuta la patente Z, combinerà un piccolo casino come portare la terra ad un imminente fine, e che la storia si sposterà quindi in quel di Marte…Voglio osservare, inoltre, che da questo punto in poi, MazinSaga si discosta totalmente dalle similitudini con “il Grande Uomo Diavolo”.Passiamo ora al giudizio critico!

I canoni di sesso, violenza e distruzione, da sempre propri di Nagai
, vengono mantenuti anche in questa sua opera che, come ho già anticipato, risulta essere moooolto più di un remake totale. Se non fosse che i personaggi son gli stessi, Nagai poteva intitolare quest’opera con un nome che non ricordasse Mazinger (dubito però che Pippo Pappo, Cirulo, o Toni Menego, avrebbero avuto lo stesso effetto…). E’ come se allo stesso cast (Mazingone compreso, anche se ridisegnato, eh!) venisse fatto interpretare tutt’altro film (tipo se il Goku facesse anche Pannocchione in Nanà? ndTribal).Non si tratta quindi di un semplice aggiornamento a canoni odierni (bio-tecnologia, bio-armature, forza spirituale..), ma una totale reinvenzione del Mazinger finora conosciuto.
E’ però curioso (e discutibile) che l’autore non sia riuscito a creare un “inizio-storia” inedito. Boh? c’era forse la fretta e la voglia di andare subito al sodo? Direi di no, poichè analizzando quel centinaio di pagine di preamboli e maschere onnipotenti, la storia è curata in ogni minimo dettaglio, arrivando persino all’interessante (Ryo la trova un po’ pallosa) spiegazione sui chakra e sull’interazione che hanno con Mazinger Z. I disegni sono, come da stile Nagaiano, spigolosi, non raffinati, ma mai grezzi o lasciati al caso… E’ uno stile che non può piacere a tutti, anche perchè si discosta totalmente dallo stile “gommoso” tanto in voga ultimamente (alle morbide Fruit Joy…Ops! ndSponsor non Ufficiale), ma che risulta essere efficace e, dopo un paio di pagine, insostituibile ad una storia di questo tipo.Confrontando una tavola di Devil Man con una di MazinSaga, si nota ad occhio nudo come son passati 30 anni… pur mantenendo lo stesso stile, il disegno è maturato e risulta più gradevole, anche per il sapiente uso di retini, che ci sono ma non soffocano.

Ragazzi, tanto di cappello agli innumerevoli mostri meccanici e bio-meccanici creati da Nagai…
TUTTI DA VEDERE! (Dì Bat, non sei tu che compri PlayBot? ndTribal) . Il volumetto, in pieno stile Dynamic, &
egrave; molto curato con sovracoperta lucida (i disegni di copertina son veramente, veramente belli) vignette mai tagliate, pagine doppie che non ti fanno aprire in due il volume per leggere magari un semplice “Ah!”… i margini sono stati assegnati con cognizione di causa! Concludendo, per le tematiche e e le scene di violenza (e ce ne stanno, ce ne stanno!) non è consigliabile a chiunque, ovvio… ma i fumetti di Go Nagai lo sono mai stati? Volete sapere se mi è piaciuto? e cavoli si! e parecchio anche! Ci risentiamo! Alla prossima recensa!

 

Bat
Satyrnet

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C'è un mondo intero, c'è cultura, c'è Sapere, ci sono decine di migliaia di appassionati che come noi vogliono crescere senza però abbandonare il sorriso e la capacità di sognare.

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