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Dark City: quando la realtà è finzione

E se la vita che stiamo vivendo non fosse reale? Se il mondo che ci circonda fosse solo una finzione? Ogni tanto me lo chiedo, e ripenso a film, serie televisive animate e non, ma anche libri e fumetti. Fra tutte me ne è venuta in mente una, che mi aveva lasciato il segno, vuoi per la sua atmosfera tetra e cupa, vuoi per il colpo di scena finale, che anche se a un certo punto della storia si intuisce, ti spiazza completamente. Il film di cui parlo è Dark City, uscito nel 1998 e presentato al 51° Festival di Cannes come film fuori concorso, diretto da Alex Provas e tra gli interpreti figurano attori come William Hurt, Jennifer Connelly, Rufus Sewell e Kiefer Sutherland, per la scenografia  Patrick Tatopoulos, volto familiare per via del programma Face Off e per aver diretto Underworld la Ribellione dei Lycan.

 

Un uomo si risveglia nella vasca da bagno, non ricorda nulla di sé, tranne il nome John Murdoch, ma non sa altro, né chi sia, cosa faccia, dove si trovi e come ci sia arrivato, l’unica cosa certa è che sente solo una grande confusione nella sua testa. Mentre cerca di capire qualcosa di quello che sta succedendo, il telefono squilla e John decide di rispondere, appena alza la cornetta, la voce dall’altra parte si identifica come il Dottor Schreber e, senza mezzi termini, gli ordina di scappare subito da quella stanza, che nel frattempo ha scoperto essere un hotel, e di nascondersi, in quanto delle persone lo stanno cercando. Dopo la telefonata, John scopre che dentro la stanza si trova il cadavere di una donna recanti strani simboli incisi sulla carne e un coltello sporco di sangue accanto al corpo. Preso dal panico decide di scappare via senza guardarsi indietro, appena giunto in strada tre strani figuri vestiti di nero, giungono sul posto, mancando di poco John. Non ricordando nulla, egli cerca di sforzarsi più che può, ricorda anche un altro nome: Emma, sua moglie e, preoccupato cerca di raggiungerla. Nel frattempo anche la polizia è giunta nell’hotel e, trovando il cadavere e le impronte digitali di John, l’Ispettore Frank Bumstead che si occupa del caso lo ritiene colpevole di quello e di altri delitti, visti i segni lasciati sui cadaveri. Intanto John viene raggiunto dai misteriosi individui vestiti di nero, che in un flashback definisce Stranieri. Mentre lo inseguono, utilizzano una sorta di potere psicocinetico, tanto che per un momento lo sventurato pensa che per lui sia finita, ma, prima che sia troppo tardi, John scopre di avere anche lui una specie di potere simile agli Stranieri, e così riesce a sfuggirgli. Vagando per le strade senza farsi riconoscere, John ha una nuova consapevolezza: la città è sempre avvolta da una specie di oscurità, come se ci fosse un’eterna notte, e, nonostante il passare delle ore, non ha mai visto spuntare l’alba se mai ce ne sia stata una. Nel suo vagare fa anche un’altra sconcertante scoperta, appena è mezzanotte in punto, tutti gli abitanti della città cadono in un profondo stato comatoso, ed è qui che entrano in gioco i misteriosi stranieri, in quanto sono loro a fermare sia il tempo che ad addormentare i cittadini. In questo lasso di tempo, cambiano la conformazione urbana della città e anche i ricordi e gli abbigliamenti degli abitanti, infatti una famiglia con marito operaio e moglie casalinga abitanti in un monolocale, vengono trasformati in una coppia di milionari che vivono in un immenso attico e gli impiantano anche dei falsi ricordi da milionari facendogli dimenticare la loro vita precedente: un completo reset di memoria. Nel suo girovagare, John ha diversi ricordi di un logo chiamato “Shell Beach”. Con questo pensiero in testa, John decide di raggiungere questo fantomatico luogo, di cui tutti hanno perso la memoria. Intanto nel quartier generale degli Stranieri, sono preoccupati per quanto sta succedendo con John, perché non si addormenta come gli altri, ma anche perché possiede alcuni dei loro poteri, quindi lo considerano un pericolo da studiare e alla fine eliminare. A capo della ricerca di John mettono Mr Hand. Nel frattempo John viene raggiunto dall’ispettore Bumstead, che dopo varie spiegazioni di John e anche alcuni sospetti da parte dello stesso ispettore, viene creduto. Poco dopo i due sono raggiunti dal Dottor Schreber, che dopo alcuni tentennamenti decide di rivelare loro la verità. Gli rivela che lui collabora con gli Stranieri che in realtà sono esseri extraterrestri di forma parassitaria, che per vivere utilizzano i cadaveri degli esseri umani, e facevano esperimenti sugli esseri umani, sperando che le informazioni ottenute, anche grazie alla collaborazione con il Dottor Schreber, gli avrebbero consentito la sopravvivenza. Gli Stranieri temono John perché durante uno di questi esperimenti, non solo si era risvegliato senza risentire degli effetti della Mezzanotte, ma era riuscito a ottenere parzialmente alcuni dei loro poteri. I tre alla fine decidono di andare alla ricerca di Shell Beach, sperando di trovarvi tutte le risposte che ancora cercano, ma, arrivati sul posto, scoprono che Shell Beach, altro non è che un enorme e logoro cartellone pubblicitario. Preso dalla rabbia e dalla frustrazione, John libera i suoi poteri e sfonda la parete, qui oltre la voragine appena creata, viene rivelato una specie di panorama cosmico. I tre non hanno nemmeno tempo di indagare, che alcuni Stranieri sopraggiungono per eliminarli, ne segue una furiosa colluttazione, tanto che Bumstead si sacrifica gettandosi nella voragine, portandosi dietro alcuni degli Stranieri. Qui, nel vuoto cosmico, viene rivelato che la città è un’immensa colonia spaziale circondata da una specie di campo di forza per impedirne l’uscita di ossigeno e per non permettere agli umani a fuggire. In inferiorità, nonostante i suoi poteri, John viene catturato e portato nel quartier generale degli Stranieri, qui scopre che a sua moglie Emma sono stati sostituiti i suoi ricordi, inserendone di nuovi e annullando completamente la sua memoria precedente, così da non conservare neanche un ricordo di John. In più, il leader degli Stranieri, Mr Book, ordina al dottor Schreber di impiantare nel cervello di John la propria mente collettiva, convinti che lui sia la soluzione finale per la loro sopravvivenza. Il Dottor Schreber finge di stare ai loro piani, e invece di impiantare a John la mente degli Stranieri, gli imprime altri ricordi, come l’utilizzo delle macchine aliene e la consapevolezza e abilità dei suoi poteri, John così prende coscienza di sé e, sfruttando il potenziamento dei suoi poteri, più tutta la conoscenza acquisita, attacca gli Stranieri sconfiggendoli tutti definitivamente compreso il loro capo Mr Book. John decide alla fine di utilizzare le macchine degli Stranieri per modificare la colonia spaziale dandole l’aspetto della Shell Bech dei suoi ricordi, con tanto di mare e spiaggia, compreso un sole che illuminando il cielo sulla città, fa sparire quella coltre di tenebra eterna che la circondava. Fatto ciò John raggiunge Emma, che, per via delle manipolazioni degli Stranieri, ha preso l’identità di Anna, nella soleggiata spiaggia della “nuova” Shell Beach, qui John sapendo che Emma/Anna non ha nessun ricordo di lui, si presenta, e insieme si mettono a camminare lungo la spiaggia iniziando una vita completamente nuova e diversa.

Film dai toni dark, per certi versi anche Pulp, con una trama interessante quasi complottista e anche una bella ambientazione. Forse, in alcuni momenti, ci sono dei tempi morti che potevano essere aggiustati meglio, ma per il resto è un film godibile. Visto che sono usciti quasi nello stesso periodo, potremmo dire che Dark City è una versione più oscura di Matrix, senza togliere nulla a quest’ultimo.

Alla prossima!

By Marco “Talparius” Lupani

 

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Marco Giovanni Lupani

Marco Giovanni Lupani

grande appassionato di cinema di fantascienza, fantasy, horror e Trash. Interessato anche ai fumetti di ogni genere dai comics ai manga a quelli d'autore. Cosplayer della vecchia guardia dagli anni 90
intrigato da ogni cosa che possa stimolare la sua curiosità

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