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Sigle: ieri, oggi e domani

Le sigle sono un elemento fondamentale dei cartoni animati, perché ne “riassumono” i contenuti e mostrano allo spettatore chi sono i personaggi e quali le loro caratteristiche distintive. Si tratta di un mix di musica, effetti sonori, voci ed immagini, sapientemente mescolati, in grado di lasciare la propria impronta sul pubblico. Innanzitutto, le sigle hanno la funzione di fissare nella memoria il cartone stesso: se ascoltiamo, ad esempio “invincibili guerrieri, valenti condottieri…”, capiamo di avere a che fare con i Cavalieri dello Zodiaco.

Nella sigla di questo cartone giapponese, si vedono i protagonisti in azione: Pegasus (il personaggio principale), Crystal, Andromeda, Phoenix e Sirio. Sono loro i Cavalieri dello Zodiaco, coraggiosi eroi a servizio di Lady Isabel, che si scoprirà essere l’incarnazione della dea Atena. Le sigle, inoltre, hanno implicazioni commerciali e di marketing: si pensi che ognuna di esse è tarata su un preciso target (collegato prevalentemente alle diverse fasce d’età); ed è in base a questo che vengono “confezionate”, escludendo dal testo cantato alcuni termini e concetti giudicati inappropriati. Spesso, poi, vengono utilizzate, in spezzoni, dalle pubblicità che promuovono i gadget del cartone stesso. Il bambino-consumatore è il soggetto (o oggetto, a seconda del punto di vista) a cui gli spot si riferiscono.  E’ lui ad essere in qualche modo indotto a desiderare prima e, a comprare dopo, gli oggetti che raffigurano il suo eroe preferito e a sentirsi come questo.

 

Tuttavia, le sigle hanno un’ulteriore funzione, secondo me la più importante: generare attesa nello spettatore. Quando parte la sigla di testa, infatti, la curiosità di sapere quello che accadrà nell’episodio che ci si appresta a vedere, cresce notevolmente. Nel caso dei Cavalieri dello Zodiaco possiamo domandarci se Crystal riuscirà a sconfiggere il Maestro dei Ghiacci, a trovare il settimo senso, a superare le sue angosce. La sigla di coda, invece, genera delusione, perché il nostro cartone preferito è finito, ed allo stesso tempo nuovamente attesa, perché non possiamo fare a meno di pensare al prossimo episodio, che ci svelerà ciò che rimasto in sospeso.

 

Vi sono anche altri aspetti da considerare quando si parla delle sigle dei cartoni animati: esse sono in primis delle canzoni, scritte e cantate, nella maggior parte dei casi, da professionisti. Si pensi, ad esempio, ai Superobots-Rocking Horse musicisti in prevalenza inglesi (uno di loro ha suonato con Ringo Starr), autori di sigle come Mazinger e Candy.  Per non parlare dei Micronauti, una formazione (non un gruppo vero e proprio), attraverso la quale sono passati anche Dalla ed i Pooh, e che ha avuto come autori fissi Albertelli e Tempera, che hanno realizzato il disco di Goldrake. L’elenco di tutti i musicisti che si sono occupati delle sigle e delle colonne sonore per cartoni animati è lungo; nonostante ciò, vi è un elemento comune quasi a tutti loro: il celarsi dietro a pseudonimi, perché fino agli Settanta fare musica per cartoni è considerato di serie B. La situazione cambia quando ci si accorge che la musica per cartoni può diventare un business (v. la RCA che crea un comparto per ragazzi).

 

Infine, le sigle sono uno dei pochi elementi che restano impressi nel tempo. Noi ragazzi con più di 20 anni spesso ricordiamo più le parole delle sigle, e le immagini cui si riferiscono, che i contenuti dei cartoni che vedevamo da piccoli. Questo accade perché le canzoni, in generale, e quelle per i cartoni in particolare, hanno la forza di penetrare nel nostro inconscio a furia di sentirle, e di lasciare una traccia. E’ anche vero che le canzoni delle sigle sono prevalentemente in rima, e ciò ne facilita l’entrata nella memoria a lungo termine. Nella mia c’è la sigla dei Cavalieri dello Zodiaco, quella che accompagnava il cartone quando lo vedevo io: “Sono i Cavalieri dello Zodiaco hanno nomi importanti sono grandi e forti eroi. Sono tutti decisi a vincere…”  Sarebbe bello continuare con questa canzone, ma, non essendo questa la sede  appropriata è meglio smettere. “COLPO SEGRETO DEL DRAGO NASCENTE!” Adesso ho proprio esagerato con i Cavalieri, e con i sussulti di giovinezza, che hanno preso il sopravvento. E’arrivato il momento di tornare in me e di stare in un adulto silenzio.
Satyrnet

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