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Un collage di Mostri per capire se stessi!

Con collage si indica la tecnica utilizzata per la realizzazione di opere di ogni livello (scolastico, ludico, artigianale, artistico, arte povera, etc.) prodotte con la sovrapposizione di carte, fotografie, oggetti, ritagli di giornale o di rivista. Con il tempo il termine passa a indicare anche le opere stesse. Il collage è entrato a pieno titolo nella prassi educativa e nelle scuole come attività ricreativa e formativa. Anche se è considerata una pratica moderna e d’avanguardia, in realtà è un’attività ludica antichissima.

Per gli adulti, nell’arteterapia, il collage è utilizzato come strumento per entrare nell’arte come terapia, attraverso la creatività. L’arte del Collage nasce insieme agli artisti del primo ‘900. Il primo a comporne uno fu George Braque, pittore e scultore francese, con il suo papier collè del 1912, dove frammenti di oggetti reali si combinano con le parti dipinte. Nell’arte moderna questa tecnica mise in crisi la rappresentazione razionale, fondata su prospettiva e disegno. Con il collage, il frammento d’immagine si fa autentico frammento di realtà. Attraverso questa tecnica ognuno di noi mette in scena ciò che altrimenti non sarebbe visibile. Si tratta di “paesaggio interiore”, “qualcosa” che ha sede “dentro” è uno specchio del mondo emotivo del suo autore. Ciò che emerge sarà sempre sorprendente e mai banale.

L’importanza del concetto di “Creare un mostro”. Questo è sito dedicato alla “cultura nerd” ed è quindi “normale” per chi ha giocato almeno una volta a un gioco di ruolo, in particolare con il ruolo del “master”, la creazione di una creatura immaginaria con cui sfidare gli altri giocatori. Ma non per tutti è così scontato! Gli esseri umani raccontano storie di mostri fin dall’alba dei tempi. Queste creature, che spesso si nascondono nel buio, possono affascinarci o inorridirci, o perché no, anche entrambe le cose insieme: i mostri sono protagonisti nel nostro immaginario e traggono le loro origini dalle storie e dalle fiabe con cui siamo cresciuti. Nell’arteterapia espressiva, si può giocare con le parole nello stesso modo in cui si può giocare con i suoni, i colori e i movimenti. Si può giocare con le parole, per semplice divertimento, oppure per costruire coesione, per fare in modo che le persone si possano conoscere più approfonditamente. Con le parole si possono anche creare mondi, immagini, scenari, storie. Storie che possono essere narrate oppure utilizzate per una messa in scena. Con le parole e le storie costruite, nell’arteterapia espressiva, raccontiamo di noi e dei nostri sentimenti. Costruendo personaggi eroici e il loro antagonisti “mostruosi” entriamo in contatto con la nostra interiorità e direttamente (in modo autobiografico o realistico), oppure in modo indiretto (attraverso linguaggi simbolici, metafore, storie romanzate o ambientate in altri tempi) lasciamo parlare le nostre storie di vita, ci aiutiamo a elaborarle e a dare nuovo significato perché ci siano di aiuto e esperienza.

L’unione del concetto di Collage e di “creazione del proprio mostro” è alla base di un volume molto interessante, per bambini (ma come abbiamo visto … non solo) di Oscar Sabini “Paper Monsters” edito da Gallucci Editore. Un libro gioco, ricco di materiali ed idee con cui cimentarsi per divertirsi, per dare sfogo alla proprio creatività ma anche, e soprattutto per mettersi “in gioco” scoprendo se stessi! https://www.galluccieditore.com/scheda/?id=888

 

Maria Merola

Maria Merola

Laureata in Beni Culturali, lavora nel campo del marketing e degli eventi. Ama Star Wars, il cosplay e tutto ciò che riguarda il mondo del fantastico, come rifugio dalla realtà quotidiana. In particolare è l'autrice del blog "La Terra in Mezzo" dedicato ai miti e alle leggende del suo Molise.

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