Fruits Basket è una di quelle opere che, pur appartenendo al genere shojo, ha saputo conquistare anche i cuori di chi solitamente si avvicina ad altri tipi di storie. Questo manga, scritto e disegnato da Natsuki Takaya, ha visto la luce in Giappone nel 1998, e da allora ha continuato a lasciare il segno, con un’incredibile evoluzione che ha portato prima a un adattamento anime nel 2001 e, successivamente, a un remake nel 2019 che ha finalmente raccontato tutta la storia come era stata concepita nel manga.
Il cuore pulsante di Fruits Basket è la dolce Tohru Honda, una ragazza che, dopo la morte della madre in un incidente stradale, si trova a dover affrontare la vita da sola. Abbandonata dalla sua famiglia e costretta a vivere in una tenda nel bosco, Tohru incontra per caso Yuki Soma, un compagno di scuola che la invita a vivere con la sua famiglia, un gesto che cambierà per sempre la sua vita. Ma la famiglia Soma nasconde un segreto incredibile: quando un membro della famiglia viene abbracciato da una persona del sesso opposto, si trasforma in uno degli animali dello zodiaco cinese. Una maledizione che perseguita questa famiglia da generazioni e che diventa il fulcro delle vicende che coinvolgono Tohru e tutti i membri della famiglia.
Il manga originale è stato serializzato sulla rivista Hana to Yume di Hakusensha dal 1998 al 2006, e nel 2001 ha vinto il premio Kodansha per il miglior shojo. Il suo successo è stato immediato, tanto che l’adattamento anime prodotto dallo Studio Deen ha debuttato lo stesso anno, con una trasmissione su TV Tokyo che è andata dal 5 luglio al 27 dicembre 2001. Questa prima serie, però, non riuscì a coprire tutta la storia del manga, in parte a causa della conclusione della trasmissione prima che la serie fosse completata. La trama venne modificata rispetto al manga, con la creazione di un finale diverso e una serie di episodi che non erano del tutto aderenti all’opera originale. Nonostante ciò, la serie anime del 2001 ha comunque un posto speciale nei cuori dei fan per la sua capacità di emozionare e di rendere giustizia a un manga che, nella sua versione animata, mostrava già la sua profondità emotiva.
Una delle peculiarità di questa prima serie animata è la colonna sonora, composta da Ritsuko Okazaki. La sigla di apertura, For Fruits Basket, è diventata un vero e proprio simbolo per gli appassionati, così come le sigle di chiusura Chīsana inori e Serenade, che hanno accompagnato le puntate in modo delicato e armonioso, rendendo ancora più indimenticabile l’esperienza. La qualità grafica, pur essendo piuttosto semplice per gli standard dei primi anni 2000, riesce comunque a trasmettere l’atmosfera emotiva del manga, supportata da una regia che, soprattutto in episodi come l’episodio 18, si distingue per originalità.
Tuttavia, la vera grande rivelazione per i fan è arrivata nel 2019, con il remake della serie prodotto da TMS Entertainment. Questa nuova versione dell’anime ha finalmente fatto giustizia alla storia di Natsuki Takaya, adattando con cura e fedeltà tutto il manga, dalla prima all’ultima pagina. La serie è stata suddivisa in tre stagioni, la prima delle quali è andata in onda nell’aprile del 2019, seguita dalla seconda nel 2020 e dalla terza nel 2021. A differenza dell’adattamento del 2001, il remake ha raccontato tutte le vicende dei personaggi, senza tralasciare nessun dettaglio, e ha svelato l’intera trama, inclusi eventi fondamentali come il destino della maledizione della famiglia Soma e la vera natura dei suoi membri.
A completare il quadro, nel 2022 è uscito anche il film Fruits Basket: Prelude, che funge da introduzione e riassunto della serie, ma che offre anche una panoramica sulla storia dei genitori di Tohru, una parte che nell’anime era stata omessa. La pellicola ha permesso ai fan di approfondire ulteriormente la storia e di rivivere le emozioni provate durante la visione della serie.
Ciò che rende Fruits Basket così speciale, oltre alla trama avvincente e ai suoi temi profondi di amore, accettazione e crescita personale, è la straordinaria caratterizzazione dei suoi protagonisti. Ognuno di loro è un personaggio a tutto tondo, con un passato complicato e con traumi che condizionano il loro modo di vivere e di relazionarsi con gli altri. In particolare, il contrasto tra Yuki e Kyo, i due “rivali” che condividono il segreto della maledizione, è uno degli aspetti più affascinanti della storia. L’evoluzione di questi personaggi nel corso della trama è una delle forze trainanti che rendono Fruits Basket una serie che va ben oltre il genere shojo.
In definitiva, Fruits Basket è una storia che riesce a emozionare, a far sorridere e a commuovere, anche dopo tanti anni dalla sua uscita. Che si tratti del manga originale, dell’anime del 2001 o del remake del 2019, questa serie ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo degli appassionati di anime. Con personaggi memorabili, una trama avvincente e temi universali, Fruits Basket rimane una delle opere più amate e rispettate del panorama anime, capace di toccare il cuore di chiunque sia pronto a lasciarsi trasportare nel mondo della famiglia Soma e della loro maledizione.
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