Città in fiamme è una serie che si avventura in un intreccio complesso di molti elementi provenienti da diverse fonti. Parte da un crimine grave, un’aggressione in un parco, per poi evolversi in un’analisi storico-psicologica e intima dei suoi personaggi. Un teen drama di routine diventa così il ritratto umano di un gruppo di persone, ognuna con problemi unici da affrontare nelle loro diverse classi sociali, ma riuscendo comunque a comunicare il tutto in modo coerente dall’inizio alla fine. Nella notte del 4 luglio, una giovane donna di New York viene violentemente aggredita a Central Park. Due colpi di pistola segnano un oscuro dramma che coinvolgerà un gruppo variegato e inaspettato di personaggi. Questo è il detonatore che dà vita alla trama di Città in fiamme, la nuova serie TV teen drama di Apple TV+ basata sull’omonimo romanzo di Garth Risk Hallberg. Josh Schwartz e Stephanie Savage, richiamando il loro glorioso passato nel mondo della televisione, cercano di riproporre alcuni schemi e ambientazioni già noti ai fan, creando una storia noir e gialla in cui gli spettatori dovranno prestare attenzione a ogni dettaglio per capire l’intera narrazione. Quindi, il teen drama di routine si fonde con uno studio sociale e storico-psicologico intimo, cercando di esprimere appieno il suo potenziale attraverso una struttura narrativa che mira a rimanere misteriosa dall’inizio alla fine.
Oltre all’aggressione nel parco e all’indagine ad essa legata, il vero scoppio emotivo e storico fondamentale di Città in fiamme è l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre. Un evento così potente e traumatico che ha segnato un’intera generazione, ritorna in primo piano in questa storia come una voce sommessa, un sospiro e un sussurro costante, soprattutto a contatto con i vari personaggi coinvolti. Nonostante siano passati diversi anni, la storia inizia il 4 luglio 2003, in una città che non ha ancora superato l’impatto delle torri, immersa in una sorta di tristezza latente che si riflette nel percorso di Charlie, un giovane che ha perso suo padre durante l’attentato e sta cercando disperatamente di superare il lutto in tutti i modi possibili. La sua strada non è facile e, oltre all’aiuto di uno psicologo, trova conforto nell’improbabile amicizia con Samantha, una ragazza estroversa e creativa, appassionata di fotografia e musica, che mostrerà al giovane un altro lato della vita e di New York stessa. Il loro legame è semplice, basato su interessi comuni e su un sottile sentimento che non ha ancora trovato modo di esprimersi appieno. Tutto cambia quando la giovane viene attaccata, senza motivo apparente, in Central Park. Questo attentato alla sua vita amplifica enormemente la trama, coinvolgendo anche una serie di personaggi del tutto inaspettati.
Città in fiamme cerca di sfruttare anche una struttura narrativa che potrebbe ricordare I segreti di Twin Peaks, poiché l’aggressione subita da Sam dà il via a un’indagine che entra in contatto con vari aspetti inaspettati della società newyorkese. Oltre al contesto adolescenziale, infatti, questa serie affronta anche una lotta di classe rappresentata dall’alta società cittadina e da un gruppo di giovani rivoluzionari che vedono solo nelle fiamme l’unico modo per salvare una città ormai perduta. Così entriamo in contatto con Reagan e Keith, una coppia estremamente ricca che sta per divorziare. Le loro storie sentimentali si intrecciano con intrighi aziendali legati alle rispettive famiglie e al potere che hanno sempre avuto.
La struttura del giallo mistery prende il sopravvento su tutto il resto, diventando lo strumento principale per investigare sulla vita e le motivazioni di ogni personaggio coinvolto, in un intreccio di segreti e ombre pronte ad essere rivelate nei momenti opportuni. Non tutto è come sembra in Città in fiamme, e proprio in questa continua sfumatura risiedono gli elementi più affascinanti di una trama piuttosto classica. Gli autori della serie riescono a trasmettere numerosi messaggi partendo da un’azione simile a molti altri prodotti simili, conferendo anche un senso di riconoscimento generale a tutti gli sviluppi e ai personaggi coinvolti.
Città in fiamme risulta quindi una serie affascinante e ben curata nel suo insieme. Pur giocando con gli elementi classici del genere giallo, riesce comunque a convincere nella sua completezza, coinvolgendo gli spettatori in una narrazione variegata che mira a raccontare una storia non troppo prevedibile. Le riflessioni e le forti connotazioni artistiche e musicali sono centrali per distinguere questa produzione da molte altre simili, grazie anche all’accentuato stile estetico che unisce l’eleganza pseudo-borghese dell’alta società newyorkese all’underground di una città dai mille volti.
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