Hangar 66, il nuovo albo scritto e disegnato da Max Bertolini, nasce con l’obiettivo di portare il lettore ad essere parte essenziale della storia: alla base del progetto, Nax Bertolini ha deciso di stravolgere le regole della genesi della trama, una rivoluzione che mette il lettore fin dall’inizio al centro del fumetto. Tramite la pagina di Hangar 66 su FB, Max ha aperto a tutti gli appassionati il proprio mondo, invitando i curiosi, gli appassionati e i futuri lettori a collaborare alla creazione della trama.
L’unica prerogativa che Max ha tenuto per sé è stata l’ambientazione, in modo da dare a noi partecipanti un terreno comune su cui agire, un’ossatura che tutti abbiamo ben presente su cui poi intervenire per dare sostanza alla storia. Hangar 66 è un fumetto fantascientifico, ambientato nell’Italia futura ma non troppo, solo tra 60 anni; il sistema civile come lo conosciamo oggi è crollato, la società si sta adeguando a questo nuovo equilibrio, con una radicata violenza all’interno del quotidiano che diventa un tratto distintivo della serie.
Da questo punto di partenza, Max ci ha fatto vivere un’esperienza unica, facendoci partecipare al primo social-comic. Ogni scelta fondamentale della vita di Hangar66 diventa un momento di confronto e condivisione fra Max e gli iscritti alla pagina; in nessun momento la volontà dell’autore diventa prevaricazione, ogni proposta, consiglio o idea diventa uno spunto da cui partire, una diversa visione che Max valuta per il fumetto. Ci vuole una pazienza certosina, perché il buon Bertolini non dimentica nessuno, risponde a tutti, spiega ed incoraggia, un vero trascinatore; non c’è un solo post che non abbia una risposta personale, Max crea con ogni utente un rapporto che ti attira nel mondo di Hangar66, ma soprattutto che ti fa sentire parte del progetto, ti dona la sensazione di essere parte integrante della tanto misteriosa creazione.Anche se noi contribuiamo allo sviluppo della trama, non corriamo il rischio di spoilerarci il fumetto, perché in modo intelligente Max sottopone scelte su cui poi lui andrà a lavorare. In base alle risposte date dai lettori, l’autore intuisce quali siano le aspettative del pubblico, cosa si aspetta, dando un’indicazione precisa a Max; quello che rappresenta poi il fiore all’occhiello di Hangar 66 è il vero talento di Max Bertolini: il disegno. Il tratto di Max si è già prestato alla fantascienza (ha realizzato delle tavole incredibili per Nathan Never, oltre che delle copertine per riviste del settore), ma vederlo all’opera in Hangar66 è strabiliante; le tavole finora mostrate sono un’ottima vetrina di cosa ci attende, hanno mostrato mech, paesaggi noti e personaggi incredibili, tutti accomunati da una cura dei dettagli semplicemente maniacale.
Disegni, senso di appartenenza e la soddisfazione di poter contribuire ad un simile progetto, come testimonierà il nostro nome inciso nel muro degli Hangers (ovvero una tavola in cui il nostro Max inserirà tutti coloro che hanno lottato al suo fianco per realizzare Hangar66) sono gli elementi che rendono Hangar66 un progetto estremamente interessante! Questa passione, sia da parte di Max che dei sostenitori, è stata premiata, visto che recentemente abbiamo avuto l’ottima notizia che Hangar66 verrà pubblicato, grazie all’accordo con una casa editrice di cui ancora non si conosce il nome.
Hangar 66 è la prova che il fumetto italiano ha ancora molto da dire, sia in termini di storia che di innovazione, una conferma di come la nascita di nuovi interessanti progetti attualmente stiano ridando non solo linfa al settore, ma generando produzioni di qualità e che stanno richiamando appassionati a questo media.
Aggiungi commento