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Canale Monterano. Il Borgo Rinato tra storia, arte e tradizioni nel cuore del Lazio

Canale Monterano è un piccolo gioiello della città metropolitana di Roma Capitale, nel Lazio. Questo comune è la nuova incarnazione del borgo di Monterano, oggi una suggestiva città fantasma che custodisce un affascinante pezzo di storia italiana. L’origine di Canale Monterano affonda le sue radici nella metà del XVI secolo, quando braccianti e taglialegna provenienti dalla Toscana e dall’Umbria furono chiamati a disboscare le fitte foreste che coprivano il territorio. Iniziarono così a costruire le loro prime abitazioni, semplici capanne situate ai piedi del Monte Sassano.

Con il passare del tempo, questo piccolo insediamento, conosciuto inizialmente come Canale di Magliano, crebbe gradualmente, attratto anche dagli abitanti del vecchio borgo di Monterano che, per varie ragioni, stava subendo un lento spopolamento culminato all’inizio del XIX secolo. Alla fine, Canale si trasformò da un agglomerato di capanne in un vero e proprio borgo, con case e botteghe che fiancheggiavano quella che oggi è il Corso della Repubblica.

Nel 1873, un Regio Decreto sancì l’unione di Canale con Montevirginio, dando vita al comune di Canale Monterano, un nome che sottolinea il legame indissolubile tra l’antica Monterano e i nuovi insediamenti. Al centro di piazza del Campo si trova una splendida fontana ottagonale, opera della scuola berniniana, che un tempo dominava la piazza principale di Monterano. Il palazzo comunale, edificato nei primi anni del Novecento, offre una vista mozzafiato sulle campagne circostanti e sui Monti della Tolfa e ospita numerose testimonianze storiche, tra cui reperti lapidei di epoca romana e una monumentale scultura raffigurante un leone, attribuita al celebre Gian Lorenzo Bernini .

Bernini, figura iconica dell’arte barocca, ha lasciato un’impronta indelebile non solo a Roma, con capolavori come il baldacchino di San Pietro e il colonnato della Basilica vaticana, ma anche nei dintorni della capitale. Monterano Antica, infatti, vanta diverse architetture tipiche del maestro napoletano, che, sebbene meno conosciute rispetto alle sue opere romane, non sono meno affascinanti. La grande fontana ottagonale, la chiesa di San Bonaventura e altri resti architettonici risalenti al periodo etrusco-romano sono oggi avvolti dai boschi, creando un’atmosfera quasi surreale, dove la natura ha lentamente riconquistato il suo spazio, proteggendo in parte le rovine dagli effetti del tempo.

La storia di Monterano è affascinante e complessa. Dopo un periodo di prosperità in epoca etrusca e romana, il borgo conobbe un nuovo sviluppo nel VI secolo come feudo di Forum Clodii, per poi divenire proprietà prima degli Orsini e successivamente degli Altieri. Fu sotto questa famiglia, grazie al pontificato di Papa Clemente X, che Monterano visse un breve ma intenso periodo di splendore, grazie anche all’intervento di Bernini. Tuttavia, questo fulgore ebbe vita breve: la città fu abbandonata dopo la malaria del 1770 e definitivamente distrutta durante la Campagna d’Italia del fine Settecento.

Oggi, Canale Monterano è un comune che conta poco più di 4.000 abitanti, profondamente legati alle proprie radici e tradizioni. Le sei contrade che formano il comune derivano dai primi agglomerati urbani sorti nel XVI secolo e sono alla base di una sana rivalità che anima la comunità durante l’anno, con eventi e sfide sportive molto sentite. Tra queste, spicca la Corsa del Bigonzo o Palio delle Contrade, che si svolge ogni anno alla fine di agosto in onore dei patroni San Bartolomeo e Santa Calepodia. La gara, che vede squadre di corridoi sfidarsi lungo il corso principale del paese, è preceduta da una sfilata in abiti d’epoca, animata da sbandieratori, tamburini e giocolieri.

Oltre al Palio, Canale Monterano è famosa per il suo Presepe Vivente, che si tiene tra dicembre e gennaio, e per la manifestazione “Monterano: la rinascita di un feudo”, che a fine maggio riporta in vita l’antico borgo con centinaia di figuranti impegnati in giochi, arti e mestieri tradizionali. Profondamente radicata è anche la tradizione del buttero, il cowboy della Maremma, figura che a Canale Monterano è ancora oggi rispettata e tramandata di generazione in generazione. Ogni anno, a maggio, il Riarto dei Butteri celebra questa figura con una rievocazione storica che include scambi di beni e gare di abilità a cavallo.

Canale Monterano, con la sua ricca storia, le sue tradizioni e il suo legame con l’arte e la natura, rappresenta una destinazione unica nel panorama italiano, un luogo dove il passato e il presente si fondono in un equilibrio perfetto, offrendo ai visitatori un’esperienza indimenticabile.

Foto di copertina di gisleh – Flickr

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