Gianluca FallettaNel mondo del cinema, pochi film riescono a catturare con tanta intensità la complessità dell’animo umano come “Saving Mr. Banks”. Questo capolavoro cinematografico, diretto da John Lee Hancock, non è solo una narrazione dietro le quinte della creazione del celebre “Mary Poppins”, ma un viaggio emozionante attraverso le profondità del dolore, della memoria e della redenzione personale. Basato su eventi reali, il film intreccia la magia della fantasia con la crudezza della realtà, offrendo una prospettiva unica su come le storie che amiamo nascono non solo dalla creatività, ma anche dalle esperienze più intime e dolorose.
Al centro della narrazione, troviamo la figura complessa di Pamela Lyndon Travers, autrice australiana della saga di Mary Poppins, interpretata magistralmente da Emma Thompson. Travers è una donna segnata da un’infanzia difficile e da un rapporto tormentato con il padre, un uomo amorevole ma afflitto da fragilità e vizi che hanno finito per distruggere la sua famiglia. Questo legame profondo e doloroso è il cuore pulsante delle sue storie, e rappresenta il motivo per cui la scrittrice ha sempre protetto con tanta ferocia il suo personaggio più celebre.
Quando Walt Disney, interpretato da un carismatico Tom Hanks, si impegna a ottenere i diritti cinematografici di Mary Poppins, Travers si trova costretta a confrontarsi con i demoni del suo passato. La sua resistenza non è solo un capriccio, ma una lotta per mantenere intatta la memoria del padre, personificata nel personaggio di George Banks, che lei vede come una sorta di alter ego paterno. Disney, dall’altra parte, è motivato da una promessa fatta alle sue figlie e dalla sua visione creativa, che però rischia di entrare in conflitto con l’immaginario della Travers. Il film si snoda tra i ricordi d’infanzia della scrittrice e le difficoltà del suo rapporto lavorativo con Disney e il suo team creativo, composto dallo sceneggiatore Don DaGradi e dai compositori Richard e Robert Sherman. Attraverso una serie di flashback intensi e dolorosi, vediamo come l’infanzia di Travers in Australia, con un padre affettuoso ma autodistruttivo e una madre disperata, abbia plasmato non solo la sua vita, ma anche la sua opera.
A Los Angeles, la Travers è costantemente irritata dall’ambiente che la circonda, percependo la città come un luogo falso e superficiale. Ma è proprio in questa città, e attraverso l’incontro con Disney, che inizia un processo di riconciliazione. L’amicizia con il suo autista di limousine, Ralph, e le modifiche apportate dal team creativo alla sceneggiatura, cominciano a sciogliere la sua corazza, portandola a rivedere alcune delle sue posizioni più rigide. Tuttavia, la scoperta di una sequenza animata nel film provoca una rottura tra Travers e Disney, che sembra segnare la fine della loro collaborazione. È solo quando Disney decide di seguire la Travers fino a Londra, dove la raggiunge per un confronto sincero, che il film rivela il suo messaggio più profondo. Disney condivide con lei le proprie difficoltà infantili, dimostrando che anche lui ha usato la sua arte per guarire vecchie ferite. Questa confessione tocca Travers nel profondo, permettendole di fare pace con il passato e di concedere finalmente i diritti cinematografici del suo amato libro.
Quando “Mary Poppins” debutta nel 1964 al Grauman’s Chinese Theatre di Hollywood, Travers, pur non invitata inizialmente, decide di partecipare. La visione del film è per lei un misto di sofferenza e meraviglia. Se da un lato le sequenze animate la infastidiscono, dall’altro la rappresentazione della crisi e redenzione di George Banks la commuove profondamente, portandola a riconoscere il valore della versione cinematografica di Disney.
“Saving Mr. Banks” esplora con delicatezza temi universali come la creatività, il dolore e la redenzione. La resistenza di Travers a cedere i diritti del suo libro non è solo una questione di principio, ma un tentativo di proteggere i ricordi del padre e di un’infanzia segnata dalla perdita e dal trauma. Il film ci mostra come la creazione artistica, per quanto dolorosa, possa essere un processo liberatorio, capace di trasformare il dolore in bellezza e di creare un legame profondo tra autore e pubblico.
La regia di John Lee Hancock è sensibile e attenta ai dettagli, riuscendo a bilanciare momenti di leggerezza con altri di intensa emotività. La sceneggiatura, firmata da Kelly Marcel e Sue Smith, è ricca di dialoghi incisivi e strutturata in modo tale da mantenere lo spettatore incollato allo schermo dall’inizio alla fine. La colonna sonora di Thomas Newman, che integra le musiche originali dei fratelli Sherman, aggiunge un ulteriore livello di emozione, evocando nostalgia e magia in ogni scena. “Saving Mr. Banks” è un film che va oltre la semplice narrazione storica. È un’opera che tocca il cuore, esplorando le profondità dell’animo umano e il potere curativo dell’arte. Con interpretazioni straordinarie, una regia impeccabile e una sceneggiatura coinvolgente, il film è un’esperienza cinematografica che rimarrà impressa nella memoria di chiunque lo veda. Se sei un amante di “Mary Poppins” o semplicemente apprezzi le storie che esplorano il processo creativo, questo film è una tappa obbligata.
Comunicati Stampa
Maria Merola
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