Immagina una notte californiana illuminata dalle insegne al neon, dove la tranquillità di una famiglia viene interrotta da un’ombra proveniente dall’Oriente. Charles Sun, membro di una delle triadi più temute di Taipei, sbarca a Los Angeles con una missione: proteggere la sua madre testarda e il fratello ignaro da un nemico misterioso che ha deciso di colpire la sua famiglia. “The Brothers Sun” è una serie televisiva che fonde dramma, azione e commedia, creata da Brad Falchuk e Byron Wu per Netflix, rilasciata il 4 gennaio 2024. Nonostante un inizio promettente, la serie è stata purtroppo cancellata dopo una sola stagione, lasciando il pubblico con una sensazione di amarezza e promesse non mantenute.
La trama si snoda intorno alla vita di Bruce Sun, un californiano che scopre improvvisamente il lato oscuro delle sue origini quando il fratello maggiore Charles arriva da Taipei. Bruce, cresciuto ignaro del passato criminale della sua famiglia, deve affrontare una nuova realtà: quella dei gangster di Taipei. Il padre, un boss della criminalità, viene bersagliato da un attentato, costringendo Charles a trasferirsi a Los Angeles per proteggere la famiglia. Nel frattempo, la madre di Bruce, che aveva cercato di costruire una nuova vita lontano dai pericoli, si ritrova nuovamente immersa nel caos. Il cuore pulsante della serie è rappresentato dalla dinamica tra i due fratelli, interpretati da Justin Chien e Sam Song Li, con Michelle Yeoh che guida un cast tutto asiatico. Inizialmente, “The Brothers Sun” si presenta come una commedia d’azione, un’opera che cerca di bilanciare il ridicolo con il drammatico, ma man mano che la trama si infittisce, il melodramma inizia a prendere il sopravvento, disperdendo l’energia iniziale e allungando i tempi narrativi.
Attraverso una miscela di black comedy e gangster drama, la serie tenta di trovare un equilibrio tra le sue due anime contrastanti. Tuttavia, questa sintesi si dimostra complicata e la narrazione risulta spesso schizofrenica. Gli autori Byron Wu e Brad Falchuk, noti per lavori come “American Horror Story”, infondono la serie con citazioni e riferimenti alla cultura popolare cinese, creando un affascinante ibrido culturale. Tuttavia, l’equilibrio tra commedia e dramma violento rimane precario.
La regia di Kevin Tancharoen e Viet Nguyen cerca di navigare tra i toni contrastanti della serie, ma senza successo completo. La transizione dal ridicolo al tragico, un’arte perfezionata da maestri come Bong Joon-ho e i cineasti di Hong Kong, risulta troppo ambiziosa per “The Brothers Sun”. Nella seconda metà della stagione, gli episodi si dilatano nel tentativo di aggiungere spessore drammatico, ma finiscono per perdere ritmo e rimanere in superficie. È un peccato vedere le potenzialità della serie disperdersi così. “The Brothers Sun”, nonostante le buone intenzioni e qualche scena memorabile, non riesce a trovare la sua voce definitiva. La scena cliffhanger dopo i titoli di coda, lungi dall’essere irresistibile, aggiunge solo un’ulteriore nota di insoddisfazione.
Ancora una volta, una produzione Netflix sembra soffrire di una mancanza di cura editoriale, affidata a creatori promettenti ma non ancora maturi, che iniziano con slancio ma perdono vigore strada facendo. Così, “The Brothers Sun” si chiude come una storia di promesse non mantenute, lasciando il pubblico a riflettere su ciò che avrebbe potuto essere.
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