Mary e il Fiore della Strega, diretto da Hiromasa Yonebayashi, è un’esperienza cinematografica che incanta e coinvolge, trasportando lo spettatore in un mondo di magia e mistero con la delicatezza e l’abilità narrativa che ci si aspetta da un veterano dell’animazione giapponese.
La trama, ispirata al romanzo per ragazzi della scrittrice britannica Mary Stewart, si apre con un’esplosione in una torre di pietra, rivelando una giovane ragazza dai capelli rossi che fugge su una scopa volante, inseguita da creature magiche. Questa sequenza iniziale è un preludio mozzafiato che cattura immediatamente l’attenzione e prepara il terreno per l’avventura di Mary Smith, una bambina di dieci anni che si trova a trascorrere le vacanze estive nella casa di campagna della prozia Charlotte.
Mary, annoiata e sola, cerca di rendersi utile nelle faccende domestiche, ma con scarso successo. La sua goffaggine e i suoi ribelli capelli rossi attirano le prese in giro di Peter, un ragazzo del luogo. Un giorno, seguendo i gattini Tib e Gib nel bosco, Mary scopre un misterioso fiore azzurro e luminoso, il Volo notturno, che secondo la leggenda è ambito dalle streghe per i suoi poteri magici. Questa scoperta innesca una serie di eventi che porteranno Mary in un viaggio straordinario.
Quando uno dei gatti scompare, Mary trova una scopa incantata che la porta All’università Endor, una scuola di magia diretta da Madama Mumblechook e dal Dottor Dee. Qui, Mary viene inizialmente scambiata per una strega in erba, ma presto la verità emerge: i suoi poteri derivano esclusivamente dal fiore magico. Madama Mumblechook, desiderosa di mettere le mani sul fiore, rapisce Peter per costringere Mary a consegnarlo. Questo porta Mary a una serie di avventure e scoperte, tra cui il passato di sua zia Charlotte e i pericolosi esperimenti di metamorfosi condotti dai due insegnanti.
Il film, ricco di scene d’azione e momenti di tensione, è bilanciato da un tocco di umorismo che emerge nelle interazioni tra Mary e Peter. Le loro battute e scenette contribuiscono a creare un’atmosfera leggera e piacevole, senza mai sminuire la serietà della trama. La rappresentazione del volo sulla scopa, le vedute aeree e gli sfondi dettagliati sono visivamente affascinanti e dimostrano una cura meticolosa per i dettagli.
Le animazioni fluide e le sequenze magiche danno vita a un mondo vibrante e coinvolgente, mentre la colonna sonora, culminata dalla toccante “Rain“, aggiunge profondità emotiva alla narrazione. L’ending è una perfetta conclusione di un viaggio straordinario, riportando Mary alla sua estate con un tocco di malinconia e soddisfazione.
In definitiva, Mary e il Fiore della Strega è un film che riesce a trasportare lo spettatore in un altro mondo, solo per riportarlo indietro con la sensazione che qualcosa di magico sia accaduto. Consiglio vivamente la visione di questo capolavoro animato, che merita il massimo dei voti per la sua capacità di incantare e affascinare. Un’opera che resterà nel cuore degli amanti dell’animazione e non solo.
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