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Attenzione alla nuova truffa su WhatsApp: messaggi amichevoli che nascondono app svuota-conto!

Stanchi delle solite truffe su WhatsApp? I malviventi ne inventano sempre di nuove!

Oggi vi parliamo di una particolarmente subdola: un messaggio amichevole che, dopo aver abbassato le vostre difese, vi induce ad installare un’app che ruba i vostri dati e svuota il vostro conto.

Come funziona la truffa?

Tutto inizia con un messaggio in italiano, dal tono colloquiale e amichevole. Il truffatore si presenta, cerca di stabilire un legame con voi e, in un secondo momento, vi chiede di installare un’app che promette facili guadagni online.

Attenzione! L’unico guadagno facile lo farà il truffatore! L’app che vi chiede di installare è in realtà un malware che ruba i vostri dati sensibili e apre le porte ai suoi complici per prosciugare il vostro conto in banca.

Come riconoscere la truffa?

  • Messaggi amichevoli da sconosciuti: diffidate di messaggi amichevoli da persone che non conoscete.
  • Promesse di guadagni facili: se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è.
  • Richieste di installare app: non installate mai app su richiesta di sconosciuti.
  • Numeri di telefono stranieri: la truffa può arrivare anche da numeri con prefisso internazionale.

Cosa fare se ricevete un messaggio sospetto?

  • Non rispondete: non date corda ai truffatori, limitatevi a bloccarli.
  • Segnalate il numero a WhatsApp: aprite la chat, cliccate sui tre pallini in alto a destra, selezionate “Altro” e poi “Segnala”.
  • Cancellate la chat: eliminate la conversazione per evitare di essere nuovamente contattati.

Truffa “Ciao papà, questo è il mio nuovo numero”

Un’altra variante della truffa sfrutta i legami familiari. Ricevete un messaggio da un numero che sembra appartenere a vostro figlio o vostra figlia, con la richiesta di aggiungerlo in rubrica.

Attenzione! Non è vostro figlio! Il truffatore, dopo aver ottenuto la vostra fiducia, potrebbe chiedervi di rivelare dati sensibili o fare bonifici istantanei.

Truffa Inps

Occhio anche ai messaggi che si spacciano per comunicazioni ufficiali Inps. L’Inps non contatta gli utenti via WhatsApp, quindi diffidate di qualsiasi messaggio che vi invita a compiere azioni online.

Ricordate: la prudenza è la vostra arma migliore! Se avete dubbi su un messaggio, non esitate a bloccarlo e segnalarlo a WhatsApp.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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