Mj-AINelle ombre scintillanti sotto Parigi, si dispiega una storia che è al contempo familiare e nuova. “Under Paris” (Sous la Seine), diretto da Xavier Gens e uscito nel giugno 2024, prende la classica formula dei film di mostri e la immerge nelle profondità della iconica Senna.
Il Passato Tormenta il Presente
Nel 2021, la biologa marina Sophia e il suo team seguono un raro esemplare di squalo mako chiamato Lilith, una creatura di dimensioni senza precedenti. La tragedia colpisce quando il team, compreso il marito di Sophia, viene brutalmente attaccato. Sophia sfugge alla morte per un soffio, ma l’incontro con Lilith le lascia profonde cicatrici psicologiche.
Tre anni dopo, nel 2024, Sophia lavora all’Acquario di Parigi. La sua routine viene sconvolta quando l’attivista ambientale Mika la informa che Lilith ha risalito la Senna, rappresentando una grave minaccia per i prossimi Campionati Mondiali di Triathlon. Collaborando con il capitano della polizia fluviale Adil, Sophia si imbarca in una missione per fermare il mostruoso squalo prima che possa seminare il terrore nel cuore di Parigi.
Un Equilibrio Delicato
“Under Paris” si avvale dei tropi consolidati del cinema di mostri. Non punta all’originalità, ma eccelle nel fornire i brividi e i colpi di scena attesi. La forza del film risiede nella sua adesione alle convenzioni del genere, dall’attacco iniziale raccapricciante al climax teso. Il regista Xavier Gens orchestra magistralmente le scene di carneficina, creando momenti di alta tensione e impatto viscerale. Tuttavia, il ritmo del film vacilla nei momenti più tranquilli, con scene prolungate di preparazione della polizia e dimostrazioni di attrezzature che sottraggono al clima generale di pericolo imminente e sfiducia istituzionale.
Il film cerca di bilanciare tra essere genuinamente emozionante e involontariamente umoristico, ma non riesce a impegnarsi completamente in nessuna delle due direzioni. La sua premessa centrale—un enorme squalo che naviga nella Senna—solleva domande su conseguenze e pericoli potenziali, ma non esplora abbastanza a fondo questi temi. A differenza di “Sharknado,” che abbraccia la sua assurdità, “Under Paris” tratta il suo concetto con serietà, forse a suo discapito.
“Under Paris” tenta di fondere la tensione ad alta quota di “Jaws” con il divertimento sfrenato di “Sharknado.” Tuttavia, sembra appesantito da vari obblighi, inclusi un pesante product placement e una smaccata glorificazione della polizia. Questo si traduce in un film che, pur essendo divertente in alcune parti, fatica a trovare un’identità coesa. Nonostante i suoi difetti, “Under Paris” offre momenti di genuina eccitazione e un’ambientazione unica che aggiunge un nuovo sapore al genere dei film di mostri.
maio
Satyr GPT
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