Se c’è un graphic novel che sta lasciando un’impronta profonda e inconfondibile, è sicuramente La Route di Manu Larcenet. Pubblicato recentemente in Italia da Coconino Press – Fandango e tradotto con maestria da Emmanuelle Caillat, questo romanzo grafico è un viaggio intenso e sconvolgente che ci immerge in un futuro devastato, in cui ogni tavola è un pezzo di angoscia e riflessione. Basato sul celebre romanzo post-apocalittico La Strada di Cormac McCarthy, La Route di Larcenet non è solo un adattamento, ma una trasformazione visiva potente. Con 156 tavole, l’artista francese cattura l’essenza cruda e desolata del mondo immaginato da McCarthy. Le sue illustrazioni, caratterizzate da una palette ridotta di ocra rosso, bianco e azzurro-grigio, evocano una sensazione di ineluttabilità e tristezza, immergendo il lettore in un’atmosfera di assoluta disperazione.
Un Mondo Distrutto, una Lotta Senza Fine
La trama di La Route segue il disperato viaggio di un padre e di suo figlio attraverso un mondo che non è più quello che conosciamo. La terra è ridotta a un cumulo di rovine, e la società è frammentata in bande di predoni e sopravvissuti che lottano per ogni briciola di speranza. In questo paesaggio apocalittico, la sopravvivenza è l’unica regola e l’unico legame che resta è quello d’amore tra i due protagonisti. Ma, come dimostrano le pagine di Larcenet, anche questo legame viene messo alla prova in un’esistenza spietata e implacabile.
Larcenet non si limita a dipingere paesaggi desolati; trasforma ogni tavola in una riflessione visiva sulla decadenza e sull’abbandono. I suoi disegni ritraggono volti segnati dal dolore, corpi emaciati e un mondo dove la speranza è un concetto ormai estraneo. L’uso dei colori – dall’ocra rosso alla grigia desolazione – amplifica il senso di una fine inevitabile, di una realtà in cui l’umanità si è ridotta a una mera ombra di ciò che era.
Un Messaggio Oltre la Narrazione
Ma La Route non è solo un viaggio attraverso un mondo distrutto; è anche una riflessione inquietante sul nostro presente e futuro. Larcenet utilizza la sua arte per mettere in discussione le sfide contemporanee come il cambiamento climatico, le migrazioni e la scarsità di risorse. Il graphic novel diventa così un avvertimento sul nostro impatto sul pianeta e sulle conseguenze delle nostre azioni.
Un aspetto affascinante di La Route è il modo in cui Larcenet utilizza il silenzio. Le parole sono rare e preziose, lasciando spazio alle immagini per parlare con una forza e una chiarezza che vanno al di là delle parole. Le vignette, pur nella loro apparente uniformità, raccontano una storia di disperazione e di caduta, di una società che si è autodistrutta e di un’umanità che lotta per trovare il suo posto in un mondo che non riconosce più.
Un’Opera Essenziale per il Nostro Tempo
Grazie alla traduzione di Emmanuelle Caillat, i lettori italiani possono apprezzare appieno la visione di Larcenet. La Route non è solo una fedelissima trasposizione del romanzo di McCarthy, ma un’opera a sé stante che sfida e provoca, invitando a una riflessione profonda sul destino della nostra specie e del nostro pianeta. In un mondo che sembra sempre più vicino all’autodistruzione, questo graphic novel si erge come un monito urgente e necessario. La Route ci costringe a guardare in faccia la nostra realtà e a riconoscere che, forse, il nostro nemico più grande siamo noi stess
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