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La recensione Final Fantasy XVI

Final Fantasy XVI ha ormai quasi un anno. Ma ho avuto modo di finirlo da poco, complici impegni vari. E dato che ancora su questo sito una recensione completa non c’era…beh, eccola qui. In questo articolo vi parlerò di cosa ho amato e cosa ho amato di meno del sedicesimo titolo ufficiale di una delle saghe videoludiche più famose al mondo. Eccovi la recensione completa di Final Fantasy XVI.

Final Fantasy XVI – La storia

Il sole sta tramontando sulle terre di Valisthea. Per secoli, le persone si sono riunite intorno ai suoi Cristalli Madre per attingere alla loro benedizione, l’etere che alimenta la magia utilizzata nella vita di tutti i giorni. Ma la pace è minacciata dalla Piaga, una misteriosa malattia che trasforma gli esseri viventi in creature mostruose.

Clive Rosfield è un giovane guerriero del Gran Ducato di Rosaria, noto come “Primo Scudo di Rosaria”. Ha giurato di proteggere suo fratello minore Joshua, l’Araldo della Fenice, Eikon del Fuoco. Quando un’improvvisa tragedia colpisce la sua famiglia, Clive si ritrova in un vortice di eventi che lo porteranno a scontrarsi con le nazioni di Valisthea e con i Dominanti, potenti esseri umani che ospitano dentro di sé gli Eikon, divinità elementali che possono essere evocate in battaglia.

L’ambientazione Dark-Fantasy

A differenza degli altri capitoli della saga, Final Fantasy XVI presenta un’ambientazione più cupa. Esteticamente, è facilmente paragonabile a un qualsiasi videogioco souls-like, sebbene le sue dinamiche di gioco siano molto differenti. A causa della piaga il mondo di Valisthea è in decadimento. Vaste lande desolate con alberi secchi, fiori appassiti, persone impazzite e trasformate in mostri a causa dell’avvelenamento da etere, mostri ovunque. Di sicuro tra i titoli più tetri dell’intero merchandise.

Il Gameplay di Final Fantasy XVI: troppo facile?

Il gioco presenta un sistema di combattimento action in tempo reale, che permette ai giocatori di utilizzare una varietà di abilità e magie per sconfiggere i nemici. Pur esistendo ancora il party, non è possibile switchare da un personaggio all’altro, nemmeno in combattimento. Chi gioca, veste i panni di Clive dall’inizio alla fine del gioco. Salvo alcune parti in cui si è costretti a comandare Joshua, ma in solitaria e solo per un breve arco di tempo.

Le modalità di gioco iniziali sono due: Storia e Azione. Entrambe estremamente semplificate rispetto al passato. Personalmente, l’ho trovato un po’ troppo facile. Sia in modalità Storia che in Azione, gli elementi non hanno alcun significato. Puoi usare magie di fuoco, ghiaccio, fulmine e tutte le altre, ma non ci sono status associati. Non c’è congelamento, non c’è ustione, non c’è paralisi da scossa elettrica; non c’è niente. Forse se andiamo a spulciare i danni, scopriamo che alcuni elementi fanno più danno su nemici con elementi opposti, ma la cosa è talmente irrilevante da non farci caso. In più, durante tutto il corso dell’avventura non si fa caso neanche ai potenziamenti delle armi. Solo verso gli ultimi capitoli questa cosa diventa un po’ più necessaria. Ma veramente poco. Dopo la fine del gioco è possibile ripartire da Nuovo Gioco +, con l’aggiunta della Modalità Final Fantasy; che aumenta la forza dei nemici, aumenta il livello massimo raggiungibile da Clive e dai suoi alleati e, a differenza delle Modalità Storia e Azione, non consente lo switch con le altre modalità.

In conclusione

Per concludere, se dalla parte della storia e della grafica è stato fatto un lavoro eccezionale, dalla parte del gameplay ci si poteva impegnare un po’ di più. Ma se amate godervi la storia senza soffermarvi troppo sui combattimenti, allora questo titolo fa per voi. Anche se, a mio avviso, una modalità difficile da giocare subito potevano anche metterla, per chi ama misurarsi coi nemici più forti.

Roberto Romagnoli

Roberto Romagnoli

Nato sul pianeta Terra nel 1981, ma cittadino dell'universo.
Conosciuto in rete anche come Ryoga777, RyoGa o Ryoga Wonder.
Cantante degli X-Italy, band attiva tra il 2004 e il 2006, prima in Italia a proporre cover degli X-Japan. Successivamente canta anche nei Revolution, altra band italiana ispirata al mondo del Visual-Kei Giapponese e al Glam americano.
Negli anni si è occupato spesso di organizzazione di eventi a tema JRock, Cosplay, Manga e Musica in generale collaborando spesso con l'associazione Japanimation. È stato anche redattore di L33T, programma per ragazzi in onda su Rai 2 e Rai Futura tra il 2006 e il 2007.
Caporedattore e responsabile per l'Italia di Nippon Project e Presidente delle associazioni VK Records (etichetta discografica indipendente) e Steel Music Promotion (media dedicato alla musica e all'organizzazione di concerti)

Gamer incallito.

Il suo lato geek, sopito fino a qualche anno fa, ha cominciato a farsi sentire sempre più prepotentemente. Quindi alla fine ha deciso di aprirsi il suo blog geek robertoromagnoli.com e ha cominciato a scrivere anche su siti a tema gaming e tecnologia, tra cui Akiba Gamers e Stolas Informatica.

Amante di tutto ciò che riguarda la tecnologia, l'informatica, anime e manga, ma innamorato anche di DC Comics e Marvel.

Fondamentalista Trekkie, da quando c'è il covid e non ci si può più stringere la mano, ha trovato la scusa per fare il saluto vulcaniano.

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