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Chat GPT – L’inizio di una nuova era di Federico Morgantini

Un’intelligenza artificiale con cui colloquiare e scambiare vedute, ma anche uno strumento che promette di rivoluzionare e influenzare tutti gli ambiti della nostra esistenza. Questo è Chat GPT, il fenomeno che ci apre le porte di un nuovo paradigma in cui il nostro modo di interagire con la tecnologia e con il mondo non è più lo stesso. Proprio per queste ragioni è importante riuscire a conoscerlo, farsi un’idea. Il libro di Federico Morgantini, imprenditore, giornalista ed esperto di tecnologia, “Chat GPT – L’inizio di una nuova era”, rappresenta una bussola per orientarsi in questo nuovo universo tecnologico, per comprendere il fenomeno, analizzarlo ed elaborarlo, a partire dalle sue origini e fino ad arrivare agli ambiti di applicazione e alle questioni etiche. Dedicato al grande pubblico, l’obiettivo del libro è quello di permettere al lettore, anche non esperto, di non farsi trovare impreparati di fronte a questa rivoluzione.

Innanzitutto le presentazioni: cos’è e da dove viene ChatGPT.

ChatGPT è una straordinaria applicazione nell’ampio ambito dell’intelligenza artificiale, comunemente indicata con l’acronimo AI dalla sua forma inglese Artificial Intelligence, la scienza che ha rivoluzionato il mondo della tecnologia a partire dagli anni ‘50 e che si basa sull’apprendimento e l’elaborazione di informazioni da parte di sistemi informatici che simulano il cervello umano, chiamate reti neurali. Dai suoi albori, l’AI ha fatto passi da giganti e negli ultimi decenni si è sviluppato il Natural Language Processing, cioè la capacità dell’AI di comprendere e generare linguaggio umano. Una delle manifestazioni più affascinanti all’interno di questa branca è l’Intelligenza Artificiale Conversazionale, un vero e proprio ponte tra uomo e macchina, la cui applicazione più stupefacente è senz’altro ChatGPT.

OpenAI, l’underdog che ha rivoluzionato il mondo.

ChatGPT è il prodotto di punta di OpenAI, azienda nata nel 2015 e rimasta sconosciuta fino al 2022. Il suo statuto è sempre stato basato sulla volontà di garantire che l’AI potesse essere di beneficio per tutta l’umanità. Per questa ragione, OpenAI è nata come centro di ricerca non a scopo di lucro ed è diventata una società a scopo di lucro limitato solo nel 2019, annunciando pochi mesi dopo una partnership con Microsoft che ha velocizzato lo sviluppo di tecnologie AI su larga scala. Questa partnership, insieme ad altre avvenute negli anni successivi, ha permesso di evolvere i sistemi fino ad arrivare a ChatGPT, presentata il 30 novembre 2022.

Morgantini ha affermato:

“Il fatto che questa AI sia nell’ambito del linguaggio e del dialogo e cioè in una delle funzioni base dell’essere umano ha reso tutto più sconvolgente e di fatto è stato il modo in cui l’umanità ha preso realmente coscienza dell’intelligenza artificiale e della sua potenza”.

Ovviamente, OpenAI non si è fermata lì e ha già presentato un’evoluzione di ChatGPT, GPT-4, ancora più evoluta ed efficiente, per ora a pagamento.

Settori e applicazioni di ChatGPT.

Dopo che ChatGPT è stata presentata al mondo e percepita da tutti come una rivoluzione, ci si è posti il problema di cosa farne. La vera sfida per il futuro non riguarda solo l’implementazione delle applicazioni basate sui sistemi GPT (Generative Pre-trained Transformer) per aiutare il personale a fare meglio e più economicamente quello che già fa, ma è soprattutto inventare nuovi servizi e prodotti che non sarebbero possibili senza l’avvento di ChatGPT. “Quando è arrivata l’energia elettrica, all’inizio si è trasformato quello che esisteva, ad esempio il treno a vapore in treno elettrico. Ma il vero sviluppo è stato nell’inventare la radio, la televisione, i computer; tutte cose che non sarebbero potute esistere senza elettricità”, spiega Morgantini. Solo così ci avvieremo verso una fase espansiva dell’economia capace di rivoluzionare il mondo dei servizi come quello della formazione e della consulenza, ma anche ai sistemi produttivi. Interi settori saranno profondamente cambiati dall’utilizzo di questo sistema: dalla traduzione al supporto clienti, dalla medicina all’educazione e fino all’arte e al giornalismo. In tutti i casi, si avrà una riduzione dei costi e numerose nuove applicazioni.

Il nodo occupazionale e le questioni etiche.

Il mondo con ChatGPT, però, non è tutto rosa e fiori. Uno dei nodi fondamentali è proprio quello occupazionale, in particolare per quanto riguarda i “colletti bianchi”, cioè i lavoratori che svolgono mansioni intellettuali d’ufficio. ChatGPT, creando un paradigma tutto nuovo, ha messo in crisi anche un dogma occupazionale e cioè quello secondo cui le macchine sostituiranno gli uomini solo nel lavoro manuale. Con questa nuova tecnologia, infatti, sono proprio i lavoratori intellettuali a rischiare il posto, soprattutto se caratterizzato da processi standard e ripetitivi. Guardando al percorso avvenuto dopo altre grandi innovazioni tecnologiche, sembra che la strada preveda tre tappe. L’euforia iniziale, che porterà addirittura a un aumento dell’occupazione; il consolidamento dei sistemi GPT per cui le società assumeranno meno colletti bianchi e potrebbero iniziare a licenziare; infine, la fase espansiva, caratterizzata da una crescita dell’economia che porterà alla nascita di nuove società, nuovi prodotti e servizi (si pensi alla radio o al computer, figli dell’elettricità) e dunque anche alla nascita di nuove figure professionali. Ma quella occupazionale non è l’unico problema. C’è infatti, anche il pericolo dell’omogeneizzazione della conoscenza perché, se tutti attingiamo alle stesse fonti, corriamo il rischio di perdere punti di vista e prospettive. E c’è, poi, anche un problema etico: di chi è la responsabilità se ChatGPT dà una risposta errata? Infine, vi è il tema della privacy e della gestione dei dati degli utenti. Un discorso su cui l’UE è all’avanguardia e di cui si sta occupando con l’AI Act, un provvedimento con cui saranno regolamentati molti aspetti sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Chat GPT: a che punto siamo.

Insomma, ChatGPT è entrato nelle nostre vite ma sono ancora tanti gli aspetti da affrontare e nonostante la grandezza di questa nuova tecnologia, non siamo ancora nello scenario in cui la macchina supera l’uomo, ma, scrive Morgantini, “uno in cui la loro collaborazione produce risultati straordinari. Così, il futuro apparterrà a coloro che sapranno utilizzare al meglio ChatGPT e le altre meraviglie dell’IA con la lucida consapevolezza che sono degli strumenti potentissimi, ma pur sempre degli strumenti”.

Federico Morgantini.

Imprenditore e giornalista, è nato a Livorno e cresciuto a Milano, dove si è laureato in ingegneria. Sin da metà degli anni novanta ha gestito attività digitali nel mondo dell’editoria. È giornalista di Forbes Italia, L’Espresso e DigiTech.News su temi tecnologici e finanziari. Nel 2022 ha costituito Morghy Digital, società che sviluppa soluzioni di intelligenza artificiale.

Comunicati Stampa

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