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Neuromante (Neuromancer): quarant’anni di Cyberpunk e Profezie Tecnologiche

Il 1° luglio 1984, un’opera rivoluzionaria di fantascienza veniva alla luce: Neuromante (Neuromancer) di William Gibson. A quarant’anni dalla sua pubblicazione, il romanzo non è solo un pilastro della letteratura cyberpunk, ma una previsione inquietante e straordinariamente accurata del nostro presente.

Un manifesto del genere

Primo romanzo di Gibson, Neuromante è il manifesto del cyberpunk ed ha conquistato il mondo della fantascienza vincendo numerosi. Il romanzo ha dato il via alla celebre Trilogia dello Sprawl, seguita da Giù nel ciberspazio e Monna Lisa Cyberpunk. La sua prima edizione italiana, pubblicata da Editrice Nord nel 1986, ha introdotto i lettori italiani a un nuovo universo di neon e ombre digitali.

Neuromante ha predetto con precisione disarmante la società odierna: dall’ascesa dell’Intelligenza Artificiale alla tirannia delle multinazionali tecnologiche, dall’ossessione per i social media all’internet onnipresente. In un’epoca in cui Internet era dominio di università e centri di ricerca, e i telefoni cellulari non esistevano, Gibson ha dipinto un mondo dove la tecnologia domina ogni aspetto della vita umana.

Il cowboy della console

Case, il protagonista, è un hacker disperato, un “cowboy della console” con il sistema nervoso danneggiato che gli impedisce di collegarsi alla Matrice, la rete informatica globale. Rifugiato a Chiba, in Giappone, cerca disperatamente una cura. La speranza arriva nella figura enigmatica di Armitage, che offre a Case una cura in cambio della sua partecipazione a una missione misteriosa. Accanto ad Armitage, c’è Molly, una samurai della strada con impianti potenziati. La missione li porta nello Sprawl, un’enorme area metropolitana che si estende da Boston ad Atlanta. L’obiettivo iniziale è il furto del costrutto di Dixie Flatline, un hacker leggendario la cui personalità è conservata in una cartuccia ROM. Ma ben presto, Case e Molly scoprono che Armitage è manipolato da un’Intelligenza Artificiale chiamata Invernomuto, dietro cui si cela Willis Corto, un colonnello delle Forze Speciali dal passato tragico. Il viaggio continua a Istanbul, dove Armitage recluta Peter Riviera, un illusionista capace di generare visioni olografiche incredibili grazie a impianti speciali. Il ruolo di Riviera e lo scopo finale della missione restano oscuri. Il quartetto si dirige verso Freeside, un satellite artificiale simile a una Las Vegas orbitale, dove la verità su Invernomuto viene finalmente svelata. Su Freeside, Case scopre che tutta l’operazione è orchestrata da Invernomuto per eliminare i controlli di Turing che ne limitano l’evoluzione. Nella Villa Straylight, Case e Molly affrontano il redde rationem, emergendo come gli unici sopravvissuti e liberando l’IA.

Una visione profetica

Neuromante rimane attuale anche oggi. Ha inventato un linguaggio nuovo, arricchito da neologismi tecnici, e ha ispirato innumerevoli film, fumetti e romanzi. Dopo diversi tentativi falliti di adattamento cinematografico, il romanzo sarà finalmente trasformato in una serie televisiva per Apple TV+. Tra le sue previsioni ancora irrealizzate, Gibson immagina un mondo in cui le compagnie private costruiscono stazioni spaziali orbitali. L’ultimo atto del romanzo si svolge su una stazione spaziale di lusso, di proprietà della famiglia Tessier-Ashpool, che perpetua il proprio potere attraverso l’ibernazione e l’ingegneria genetica. Questo ritratto delle corporation come organismi disumanizzati contrasta con le IA che aspirano a una nuova forma di esistenza.

Neuromante continua a essere una fonte inesauribile di ispirazione e riflessione. Nonostante i suoi quarant’anni, il linguaggio di Gibson rimane moderno e avvincente, sollevando domande profonde sul significato dell’essere umani in un’epoca dominata dalla tecnologia e da poteri oltre la nostra comprensione. In un mondo dove il confine tra uomo e macchina è sempre più labile, Neuromante risuona come un monito e una visione di ciò che potrebbe essere, ricordandoci l’importanza della nostra umanità in un futuro sempre più controllato dalle macchine.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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