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La Missione su Apophis: Un’avventura spaziale tra scienza e fantascienza

Se c’è una cosa che la cultura nerd ha imparato da film cult come Armageddon (1998), è che un gigantesco asteroide in rotta di collisione con la Terra non è mai una buona notizia. E mentre nella pellicola di Michael Bay una squadra di trivellatori improbabilmente salvava il mondo a suon di esplosioni atomiche, la realtà ci offre oggi scenari meno hollywoodiani ma non meno affascinanti. Ecco che entra in gioco l’asteroide Apophis, un colosso spaziale che ha fatto tremare il pianeta per diversi anni e che rappresenta una delle minacce più studiate dalla comunità scientifica.

Chi è Apophis?

Apophis, ufficialmente noto come 99942 Apophis, è un asteroide scoperto nel 2004 che ha subito catturato l’attenzione degli scienziati per le sue dimensioni – un diametro di circa 340 metri – e la sua pericolosa traiettoria. Il nome stesso, ispirato alla divinità egizia del caos e dell’oscurità, rifletteva l’iniziale apprensione nei confronti di questo corpo celeste.

Inizialmente, gli astronomi stimavano una possibilità inquietante: il 13 aprile 2029 Apophis avrebbe potuto avvicinarsi abbastanza da colpire la Terra. Se così fosse stato, le conseguenze sarebbero state catastrofiche: un impatto avrebbe liberato energia pari a circa 1.200 megatoni, molto più potente di qualsiasi ordigno nucleare mai detonata dall’uomo.

Tuttavia, grazie a osservazioni più accurate, oggi sappiamo che Apophis passerà “solo” a circa 31.000 chilometri dalla Terra, una distanza che, se da un lato è rassicurante dal punto di vista dell’impatto, dall’altro lo rende l’asteroide che si avvicinerà di più al nostro pianeta negli ultimi decenni. Per fare un confronto, passerà più vicino di quanto si trovino i satelliti geostazionari, come quelli che usiamo per le telecomunicazioni e il monitoraggio del clima.

La Missione su Apophis: Realtà che supera la Fantascienza

Nonostante non sia più considerato un pericolo immediato per la Terra, la vicinanza di Apophis rappresenta un’opportunità scientifica straordinaria. Proprio come in Armageddon, dove si vede l’importanza di conoscere da vicino un asteroide per affrontarlo, nel nostro caso l’obiettivo non è trivellare l’asteroide, ma studiarlo con una precisione mai vista prima.

La NASA, insieme ad altre agenzie spaziali, sta pianificando missioni che potrebbero coinvolgere un flyby ravvicinato o persino un atterraggio su Apophis. La missione sarebbe simile a quella della OSIRIS-REx, che ha recentemente raccolto campioni dall’asteroide Bennu. Questa volta, però, l’avvicinamento di Apophis alla Terra permette un’osservazione senza precedenti senza dover percorrere centinaia di milioni di chilometri nello spazio.

Le agenzie spaziali stanno studiando come analizzare la composizione dell’asteroide, la sua struttura interna e le sue proprietà fisiche. Questi dati potrebbero essere fondamentali per future missioni di difesa planetaria, e permettere di capire come affrontare minacce reali in caso di asteroidi più pericolosi in futuro. Gli scenari di deviare un asteroide, come simulato nel recente Armageddon con una esplosione nucleare, stanno già passando da fantascienza a possibilità concrete, ma con un approccio più sofisticato, come il progetto DART (Double Asteroid Redirection Test), che nel 2022 ha dimostrato la possibilità di deviare un asteroide tramite l’impatto di una sonda.

Apophis: La Divinità del Caos nello Spazio

Ma cosa rende Apophis così affascinante? Non si tratta soltanto della minaccia che rappresentava. Apophis è un tipico esempio di asteroide di tipo S, costituito prevalentemente da silicati di magnesio e ferro, una categoria comune nel nostro Sistema Solare. Questo lo rende una capsula temporale di com’era il Sistema Solare alle sue origini. Studiare un asteroide come Apophis significa ottenere informazioni preziose sui materiali primordiali che hanno formato i pianeti, compresa la Terra.

La sua orbita, tuttavia, rimane instabile. Se nel 2029 passerà relativamente vicino senza impatti, il suo percorso successivo potrebbe subire lievi cambiamenti gravitazionali che, nel lontano futuro, potrebbero ancora rappresentare un rischio. Gli scienziati monitorano attentamente questi fattori, considerando che la collisione con la Terra in una data successiva potrebbe essere ancora possibile, anche se altamente improbabile nel futuro prossimo.

Armageddon vs. Apophis: Cosa possiamo imparare?

Seppur esagerato e romanzato, Armageddon ha messo in luce la fragilità della nostra esistenza di fronte alle minacce spaziali e ha introdotto molte persone all’idea di missioni di difesa planetaria. Quello che una volta sembrava impossibile – come lanciare sonde per atterrare su asteroidi – oggi è una realtà scientifica. La missione di OSIRIS-REx ha dimostrato che possiamo atterrare su un asteroide, raccogliere campioni e riportarli sulla Terra, un’impresa che fino a pochi anni fa era pura fantascienza.

Apophis, con il suo passaggio del 2029, rappresenterà un evento mediatico globale, e non sarà solo una lezione di astronomia ma un promemoria di quanto l’universo sia caotico e imprevedibile, proprio come la divinità egizia da cui l’asteroide prende il nome. E mentre l’umanità si prepara a osservare, studiare e forse un giorno difendersi da giganti cosmici come Apophis, possiamo guardare al cielo con un po’ di sollievo, sapendo che almeno questa volta non ci serviranno trivellatori intergalattici guidati da Bruce Willis.

maio

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Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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