Il 1994 è stato un anno d’oro per il cinema, un anno che ha portato sul grande schermo film iconici come Forrest Gump, Pulp Fiction, Il re leone e Il corvo. Ma c’è un titolo, uscito il 16 dicembre di quell’anno, che ha segnato la storia del cinema horror e gotico: Intervista col vampiro. Diretto da Neil Jordan e basato sul celebre romanzo di Anne Rice, questo film è riuscito a combinare alla perfezione fascino oscuro e orrore, romanticismo e crudeltà, portando sugli schermi una storia avvincente e indimenticabile.
Il cast del film è leggendario: Tom Cruise, Brad Pitt, Antonio Banderas, Christian Slater e una giovanissima Kirsten Dunst, tutti impegnati a dare vita alla storia immortale di due vampiri, Louis e Lestat, e della loro “figlia” Claudia. A trent’anni dalla sua uscita, Intervista col vampiro rimane un capolavoro del cinema gotico, ancora capace di incantare e inquietare allo stesso tempo.
La trama di Intervista col vampiro
La storia inizia a San Francisco, nel 1993, quando il vampiro Louis de Pointe du Lac (interpretato da Brad Pitt) decide di raccontare la sua vita a un giornalista, Daniel Malloy (Christian Slater). Con un registratore in mano, il giornalista ascolta la storia di Louis, che ci riporta alla Louisiana del 1766. Un tempo ricco proprietario terriero, Louis cade in una profonda depressione dopo la morte della moglie e del figlio. È in questo stato di disperazione che incontra il vampiro Lestat (Tom Cruise), che lo trasforma nella speranza di avere un compagno immortale.
Ma Louis non è come Lestat: si disgusta al solo pensiero di nutrirsi di sangue umano e si accontenta di cibarsi di animali. Al contrario, Lestat è spietato, cacciando con piacere le sue vittime senza il minimo rimorso. Il rapporto tra i due è subito complesso e conflittuale, fatto di reciproca dipendenza ma anche di forte tensione.
Le cose cambiano quando Louis trova una bambina, Claudia (Kirsten Dunst), che piange accanto al cadavere della madre, vittima della peste. In un momento di compassione, Louis la trasforma. Lestat, vedendola come un’opportunità, decide di farne un membro della loro “famiglia”. Ma Claudia non è una bambina qualunque: intrappolata per sempre in un corpo infantile, cresce mentalmente e sviluppa un affetto profondo per Louis, mentre odia Lestat, che considera il suo carceriere.
La situazione si fa insostenibile, e Claudia, decisa a liberarsi di Lestat, lo inganna e lo uccide. Con Louis, fugge in Europa alla ricerca di altri vampiri. A Parigi incontrano Armand (Antonio Banderas) e la sua compagnia teatrale di vampiri, ma le cose prendono una piega tragica. Claudia viene scoperta e condannata a morte dal tribunale dei vampiri, che la vede come un’aberrazione. L’orrore culmina con la sua esposizione alla luce del sole, mentre Louis, furioso e devastato, si vendica uccidendo i vampiri responsabili, tranne Armand, che gli chiede di restare. Louis, però, lo abbandona.
Nel finale, la narrazione torna al presente. Dopo aver ascoltato l’intera storia, Daniel, affascinato, chiede a Louis di trasformarlo in vampiro, ma viene respinto. Tuttavia, proprio mentre sembra tutto finito, Lestat riappare, pronto a fare di Daniel il suo nuovo compagno. Il film si chiude con Sympathy for the Devil dei Rolling Stones, lasciando il pubblico con un brivido finale.
La travagliata produzione del film
La realizzazione di Intervista col vampiro non è stata semplice. Il progetto inizialmente vedeva John Badham come regista e prevedeva Rutger Hauer nel ruolo di Lestat e John Travolta in quello di Louis. Quando il regista Neil Jordan ha preso le redini, ha optato per una combinazione inedita, puntando su Tom Cruise e Brad Pitt. La scelta di Cruise fu criticata, anche dalla stessa Anne Rice, che inizialmente lo riteneva inadatto. Dopo aver visto il film, però, l’autrice cambiò idea, lodando la sua interpretazione. Anche Brad Pitt non ha avuto vita facile: le ore di trucco, le riprese notturne e il clima pesante sul set lo portarono persino a voler abbandonare, ma la penale da 40 milioni di dollari lo convinse a rimanere.
Le riprese si svolsero in location suggestive come New Orleans, Londra, Parigi e San Francisco, con un budget di 60 milioni di dollari. Al box office, il film incassò oltre 220 milioni, dimostrando che l’investimento era ben riposto. Intervista col vampiro ricevette anche diverse nomination, tra cui due Oscar, quattro Golden Globe e tre MTV Movie Awards, dimostrando il suo impatto non solo commerciale ma anche culturale.
Un’eredità immortale
A trent’anni dalla sua uscita, Intervista col vampiro resta uno dei film più influenti del genere horror e non solo. La pellicola ha ridefinito la figura del vampiro, mostrando creature non più solo mostruose, ma complesse, capaci di sentimenti come amore, solitudine e rimorso. Allo stesso tempo, però, queste figure rimangono pericolose e manipolatrici. Il film ha esplorato temi controversi come sessualità, religione e famiglia, donando ai vampiri una nuova profondità.
Dopo Intervista col vampiro, sono nati numerosi progetti ispirati al mondo dei vampiri: Buffy l’ammazzavampiri, Blade, Underworld, Twilight, True Blood, The Vampire Diaries, solo per citarne alcuni. Anche se il seguito del film, La regina dei dannati, non ha raggiunto lo stesso successo, il fascino dell’opera di Anne Rice resta intatto, con nuove generazioni che continuano a scoprire e amare questa storia immortale.
A trent’anni dalla sua uscita, Intervista col vampiro rimane un punto di riferimento per chiunque ami il cinema gotico, una storia oscura e seducente, e personaggi che restano impressi nell’anima.
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