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Tesla e i progressi dei robot Optimus: “Pronti per la produzione di massa”

Optimus, il robot di Tesla che ha fatto un altro balzo in avanti. Nel nuovo video pubblicato dall’azienda di Elon Musk, si possono notare miglioramenti notevoli nell’equilibrio e nel controllo delle mani. Non si tratta solo di una normale evoluzione, ma di un vero e proprio salto di qualità che dimostra la determinazione di Tesla nel perfezionare la propria tecnologia e renderla pronta per la produzione di massa.

Di solito, quando pensiamo a Tesla, ci vengono in mente le auto elettriche rivoluzionarie, le stazioni di ricarica Supercharger sparse in tutto il mondo e, ovviamente, Elon Musk. Ma Tesla non lavora solo sulle auto. L’azienda sta diventando rapidamente un leader nel campo della robotica avanzata, e l’Optimus Teslabot ne è la prova tangibile.

Nel recente video, Tesla ci mostra un Optimus completamente rinnovato e potenziato.

Non stiamo parlando di semplici aggiustamenti o cambiamenti estetici, ma di miglioramenti sostanziali nelle sue capacità. L’equilibrio e il controllo delle mani del robot sembrano così avanzati da sfidare le leggi della fisica. Ma come ha fatto Tesla a ottenere tali risultati sorprendenti?

La risposta sta nelle reti neurali.

Tesla ha adottato un approccio all’avanguardia nell’addestramento del Teslabot, utilizzando reti neurali e video. In pratica, invece di programmare manualmente ogni singolo movimento o azione del robot, Tesla ha “insegnato” al robot come comportarsi attraverso l’apprendimento automatico.

Il principio è simile a quello utilizzato per il sistema di guida autonoma FSD delle auto Tesla. In sostanza, il robot “guarda” i video e “impara” come reagire a determinate situazioni o come eseguire determinate azioni. Il risultato? Un robot in grado di adattarsi e imparare in maniera molto simile a un essere umano.

La produzione di massa dell’Optimus Teslabot potrebbe iniziare già a novembre. Questo annuncio è ambizioso (anche se Tesla ha dimostrato di amare più la promozione che il rispetto delle scadenze, come dimostrato da Neuralink e il Cybertruck). Se davvero dovesse partire la produzione di massa dei Teslabot, potremmo aspettarci di vederli in azione in vari settori, dalla manifattura all’assistenza sanitaria.

Ma cosa significa tutto ciò per il futuro della robotica e, in generale, per il nostro futuro?

Il Dr. Scott Walter, co-fondatore di due aziende di robotica, ha condiviso le sue riflessioni sul modello di business del robot umanoide Optimus di Tesla. Ha confrontato i costi dei robot con il costo totale del lavoro e ha esplorato cosa potrebbe accadere se questi robot potessero lavorare uno, due o addirittura tre turni al giorno grazie alla produzione di massa. Le sue considerazioni ci offrono una prospettiva approfondita sulle potenzialità economiche dei robot e sulle implicazioni per il futuro del lavoro.

Redazione

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