Absolution è il terzo disco per il power trio inglese che con i due precedenti album ci aveva regalato brani ed emozioni indimenticabili. Diciamo subito che poco, o nulla, è cambiato: ci sono sempre gli eccessi vocali e la chitarra piena di effetti di Matthew Bellamy, ci sono sempre le parti di musica “barocca” e pomposa a cui si aggiungono improvvise accelerazioni in stile punk-metal( a dir la verità meno presenti che nei primi due album), c’è sempre il piano che in alcuni brani la fa da padrone. Ed è proprio qui il problema (o il punto di forza a seconda dei punti di vista) perchè da un gruppo dotato di grande inventiva come i Muse sinceramente mi aspettavo qualcosa di nuovo.
Per carità, intendiamoci: ci sono canzoni che hanno una grande presa (e giustamente) come Stockholm Syndrome, Hysteria e Tsp ma allo stesso tempo brani come Apocalypse Please, Blackout ed Endlessly che non aggiungono niente di nuovo a quanto già scritto dal gruppo, collocandosi nel filone delle ballate accompagnate dal piano e con inserti di elettronica che insieme ai pezzi più tirati hanno reso, a ragione, famoso il trio di Devon.
Personalmente sono più interessato a gustarmi le prossime esibizioni dal vivo della band, una dimensione in cui Bellamy e soci danno sicuramente il meglio di se stessi.
Voto: 6,5
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