Il primo aprile è il giorno in cui si celebra il pesce di aprile, una tradizione che consiste nel fare degli scherzi a parenti, amici, colleghi o sconosciuti, cercando di ingannarli con delle bugie o delle bizzarrie.
Dove nasce questa usanza e come si diffonde nel mondo?
Le origini del pesce di aprile sono incerte e diverse teorie sono state proposte per spiegarle. Una delle più accreditate fa risalire la nascita del pesce di aprile al 1582, quando in Francia fu introdotto il calendario gregoriano, che spostò il Capodanno dal 25 marzo al 1° gennaio. Chi non si adeguò al cambiamento e continuò a festeggiare il nuovo anno nella vecchia data fu preso in giro con degli scherzi, tra cui quello di attaccare dei pesci di carta sulla schiena o di regalare dei pacchi vuoti. Il nome “poisson d’avril” (pesce d’aprile) deriverebbe dal fatto che in quel periodo era vietato pescare per la stagione della fregola e quindi i pesci erano considerati dei doni di poco valore¹.
Un’altra teoria fa risalire il pesce di aprile all’antica Roma, dove il 25 marzo si celebrava l’Hilaria, una festa dedicata alla dea Cibele, in cui si facevano delle parodie e delle burle. In questa occasione si usava anche lanciare dei pesci secchi alle persone per sorprenderle. Alcuni studiosi hanno anche trovato delle analogie tra il pesce di aprile e il mito greco di Proserpina, la figlia di Cerere rapita da Ade e cercata invano dalla madre, ingannata da una ninfa.
Il pesce di aprile è una tradizione diffusa in molti paesi del mondo, anche se con nomi e modalità diverse. In Inghilterra e negli Stati Uniti si parla di “April Fool’s Day” (giorno degli sciocchi di aprile) e gli scherzi devono essere fatti entro mezzogiorno, altrimenti lo sciocco è chi li fa. In Spagna e nei paesi latinoamericani si parla invece di “Día de los Santos Inocentes” (giorno dei santi innocenti) e la data è il 28 dicembre, in ricordo dei bambini uccisi da Erode. In Brasile si parla di “Dia da mentira” (giorno della bugia) e gli scherzi sono spesso legati a notizie false o esagerate. In Giappone si parla di “Wanpaku Dori” (giorno dei monelli) e gli scherzi sono spesso legati a cibi o bevande.
Il pesce di aprile è quindi una tradizione antica e divertente, che ci permette di scherzare con le persone che ci stanno vicino e di ridere delle nostre debolezze e credulità. L’importante è che gli scherzi siano fatti con spirito bonario e senza offendere o danneggiare nessuno. E voi, avete già pensato a cosa fare per il prossimo pesce di aprile?
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