Re/member – Karada Sagashi è un manga di genere horror del 2014 di Welzard e Katsutoshi Murase, edito in Italia da J-Pop. Narra la storia di un gruppetto di liceali coinvolti loro malgrado in una macabra ricerca, legata a un’ oscura leggenda metropolitana.
RE/MEMBER – Karada Sagashi: La Trama
Asuka, Takahiro, Shota, Rumiko, Kenji e Rie frequentano lo stesso liceo e sono in classe insieme. Il 9 Novembre Haruka, una loro compagna di classe, appare loro nello stesso momento, ma in posti diversi. Ha uno sguardo strano, assente. Li fissa e chiede di cercare il proprio corpo. Poi scompare. Quella sera, ai sei compagni di scuola arrivano delle email, in cui si parla della leggenda della “bambina in rosso”. Assieme alla leggenda, arriva loro una serie di regole:
- La bambina in rosso appare a scuola dopo le lezioni
- La bambina in rosso appare di fronte a uno studente quando rimane da solo
- Chi vede la bambina in rosso, non deve assolutamente voltarsi finché non esce dal cancello della scuola
- Chi lo fa, viene diviso in otto pezzi e nascosto nell’edificio scolastico
- Lo studente ucciso dalla bambina in rosso, il giorno dopo compare davanti a tutti e chiede di cercare il suo corpo
- Non ci si può rifiutare di cercare il corpo
- La bambina in rosso compare anche durante la ricerca
- La ricerca non termina finché il corpo non viene trovato
- Anche se durante la ricerca perdi la vita, non muori
E poi si aggiungono altre due regole:
- La bambina in rosso canta una canzone
- Se la bambina in rosso ti raggiunge, si aggrappa alla tua schiena. Una volta terminata la sua canzone, ti uccide
Quindi i sei capiscono che Haruka aveva visto la bambina in rosso l’8 Novembre dopo la scuola e, forse in preda al panico, era scappata, voltandosi e infrangendo così la regola. Così era stata smembrata in 8 pezzi e questi erano stati nascosti all’interno della scuola.
La notte del 9 Novembre, mentre sono intenti a fare ognuno le proprie cose, i sei vengono teletrasportati a scuola. Sono in divisa, non possono allontanarsi dall’edificio e i loro cellulari non hanno campo. Sono costretti a cercare il corpo di Haruka. Una voce dagli altoparlanti della scuola li avvisa sulla posizione della bambina durante la ricerca. L’incubo ha inizio. Alla fine del turno (ovvero quando sono morti tutti), Asuka e gli altri si risvegliano a casa loro, come niente fosse accaduto. Con una particolarità: è ancora il 9 Novembre. L’incubo si ripeterà a oltranza e la data non cambierà, finché non avranno ritrovato tutti i pezzi del corpo di Haruka.
La maledizione del rancore colpisce ancora
Durante la storia, si scopre la vera storia della bambina in rosso. Morta di morte violenta e smembrata in 8 parti, nascoste all’interno della stessa scuola, che al tempo era in costruzione. Miko Onoyama, questo il nome della bambina, è rimasta intrappolata nella stessa violenza che l’ha uccisa e sta cercando una sorta di vendetta verso il mondo, con il suo macabro gioco.
Ricorda un po’ il modo di fare di altri fantasmi famosi nei film horror giapponesi. Come ad esempio Kayako Kawamura (Ju-On), uccisa dalla furia omicida del marito geloso e nascosta in soffitta, che uccide chiunque entri a casa sua. O come Sadako Yamamura (The Ring), gettata nel pozzo dallo stesso padre e lasciata morire, che ha impresso il suo rancore in una videocassetta e uccide chiunque la guardi.
Ma in questo caso, il rancore non è solo quello provato dal fantasma. Tra i protagonisti infatti, ci sono alcuni dissapori. Alcuni innocui, altri più profondi. Trovarsi di fronte a una situazione così disperata spinge alcuni di loro a compiere azioni che non avrebbero mai pensato di fare, in momenti normali. Come ad esempio, spingere altri a morire al proprio posto solo per non provare quel dolore un’altra volta. O tentare lo stupro della propria “crush”, solo per provare l’ebbrezza di una notte di sesso facile, tanto poi si muore lo stesso. I protagonisti non si ritrovano solo di fronte al fantasma di una bambina malvagia, ma anche ai propri.
Conclusioni
RE/MEMBER – Karada Sagashi non è l’ennesima storia sul rancore di un fantasma. Racconta molto bene quello che ci chiediamo tutti quando qualcuno ci dice “fidati di me”. E cioè: è facile fidarsi e dare fiducia in situazioni normali. Ma come sarebbero le cose quando tutto diventa estremo?
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