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Barbie, quando le bambole prendono vita

Vivere a Barbie Land significa essere perfetti in un luogo perfetto. A meno che tu non stia attraversando una crisi esistenziale… Oppure tu sia un Ken. Barbie ha senza dubbio fatto la storia dell’infanzia e delle sue trasformazioni nel corso degli ultimi decenni. Barbie è diventata un mito, una leggenda, un’icona.

Dalla regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (“Piccole donne”, “Lady Bird”) arriva “Barbie” che ha curato la sceneggiatura del film, basato sulle mitiche bambole di Mattel, insieme al marito, il candidato all’Oscar Noah Baumbach (“Storia di un matrimonio”, “Il calamaro e la balena”) creando una storia buffa e per molti versi kubrickiana.

 

Il film è ambientato in un mondo immaginario alquanto stravagante e sopra le righe popolato solo da Barbie e Ken (con in mezzo Allan e Midge), così come nella realtà abbiamo diverse bambole per diverse situazioni! In questo assurdo luogo, ovviamente tutto rosa, la protagonista è una stereotipica Barbie interpretata da Margot Robbie (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Tonya”) , che oltre ad essere perfetta nell’apparenza, dimostra di essere una delle attrici più talentuose degli ultimi tempi. Le amiche di Barbie sono tutte uguali ma con la propria distintiva identità; poi c’è Ken, interpretato da un Ryan Gosling (“La La Land”, “Half Nelson”). irresistibilmente stupido, che vorrebbe tanto conquistare il cuore di Barbie, ma lei preferisce passare le serate con le sue amiche. Ken si lamenta, ma tra di loro è tutto un “ogni notte è la notte delle ragazze”.

Le Barbie hanno posizioni di potere e responsabilità, mentre Ken è un tipo da “spiaggia”, come lui stesso ama definirsi. Nel frattempo, Helen Mirren ci racconta in una voce fuori campo la società in cui vivono questi personaggi, mentre la perfezione di Barbie viene messa alla prova da una rivoluzione inaspettata: un piede piatto che mette in discussione il suo paradigma di bellezza. Barbie decide quindi di intraprendere un viaggio lungo la costa della California, per scoprire il mondo reale e trovare se stessa. Il divertimento e la sorpresa aumentano man mano che la storia si sviluppa, in un mix di realtà e fantasia. Non solo, il film affronta anche temi profondi e toccanti, facendo emergere tutta l’umanità di questa bambola che diventa donna.

Insieme all’iconica coppia, nel cast anche America Ferrera (“End of Watch – Tolleranza zero”, i film “Dragon Trainer”), Kate McKinnon (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Yesterday”), Michael Cera (“Scott Pilgrim vs. the World”, “Juno”), Ariana Greenblatt (“Avengers: Infinity War”, “65 – Fuga dalla Terra”), Issa Rae (“The Photograph – Gli scatti di mia madre”, “Insecure”), Rhea Perlman (“Nei miei sogni”, “Matilda 6 Mitica”) e Will Ferrell (i film “Anchorman”, “Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno”). Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (“Piccole donne”), Emma Mackey (“Emily”, la serie TV “Sex Education”), Hari Nef (“Assassination Nation”, “Transparent”), Alexandra Shipp (i film “X-Men” ), Kingsley Ben-Adir (“Quella notte a Miami”, “Peaky Blinders”), Simu Liu (“Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli”), Ncuti Gatwa (“Sex Education”), Scott Evans (la serie TV “Grace e Frankie”), Jamie Demetriou (“Crudelia”), Connor Swindells (“Sex Education”, “Emma.”), Sharon Rooney (“Dumbo”, “Jerk”), Nicola Coughlan (“Bridgerton”, “Derry Girls” ), Ritu Arya (“The Umbrella Academy”),  e il premio Oscar® Helen Mirren (“The Queen – La Regina”).

La sceneggiatura e la regia sono impeccabili, regalando al pubblico momenti di risate e nostalgia. Perfino la Mattel, la casa produttrice di Barbie, fa la sua comparsa nel film, con un Consiglio di Amministrazione composto interamente da uomini, guidato da un Will Ferrell.  I produttori del film sono il candidato all’Oscar®, David Heyman (“Storia di un matrimonio”, “Gravity”), Margot Robbie, Tom Ackerley e Robbie Brenner, mentre Michael Sharp, Josey McNamara, Ynon Kreiz, Courtenay Valenti, Toby Emmerich e Cate Adams sono i produttori esecutivi.

Il team creativo che ha lavorato dietro la macchina da presa con Greta Gerwig è composto dal direttore della fotografia candidato all’Oscar, Rodrigo Prieto (“The Irishman”, “Silence”, “I segreti di Brokeback Mountain”), la scenografa sei volte nominata all’Oscar, Sarah Greenwood (“La bella e la bestia”, “Anna Karenina”), il montatore Nick Houy (“Piccole donne”, “Lady Bird”), la costumista premio Oscar, Jacqueline Durran (“Piccole donne”, “Anna Karenina”), il supervisore agli effetti visivi Glen Pratt (“Paddington 2”, “La bella e la bestia”), il supervisore musicale George Drakoulias (“Rumore Bianco”, “Storia di un matrimonio”) e il compositore premio Oscar®, Alexandre Desplat (“La forma dell’acqua”, “Grand Budapest Hotel”).

L’ironia femminista permea ogni momento del film, rendendolo vivace e mai superficiale. Barbie continua a farci divertire e a farci riflettere, ma bisogna chiarire che non risolverà tutti i problemi delledonne, dopotutto è una pellicola voluta dalla stessa Mattel, con un budget di 150 milioni di dollari, e quindi è innegabile che ci siano delle critiche sul ruolo di questa casa produttrice nel contesto femminista.Quel che resta è una Barbie rappresentata donna audace e coraggiosa, pronta a conquistare il mondo. E noi non possiamo fare altro che esserne ammiratori.

Curiosità sul film

Le telecamere di Barbie si sono accese il 21 marzo 2022 presso i Warner Bros. Studios Leavesden nell’Hertfordshire, in Inghilterra a quasi due anni dalla data in cui, all’inizio della pandemia, Greta Gerwig e Noah Baumbach si sono chiusi nel loro appartamento di New York per realizzare la sceneggiatura che la Gerwig avrebbe poi firmato per la regia.

Durante lo sviluppo, Greta Gerwig ha consultato il regista Peter Weir per il suo lavoro su “The Truman Show” riguardo all’illuminazione e alla creazione di quell’atmosfera autenticamente artificiale che ricercava per Barbie Land.

Il pubblico non vedrà la luce naturale del sole fino all’arrivo di Barbie e Ken a Los Angeles.  La totalità delle scene di Barbie Land è stata girata sui teatri di posa dei Warner Bros. Studios Leavesden.

La vista all’esterno della sala riunioni della Mattel era un panorama scenografico dipinto a mano, lungo più di 250 piedi che include un riferimento alla Warner Bros: un occhio attento noterà il logo aziendale.  Anche Los Angeles è stata dipinta; un cenno alla Città di Smeraldo de “Il Mago di Oz”.

L’orizzonte di Los Angeles che appare nel film include l’edificio della General Motors; nel film, Ken guida un Hummer, e la decappottabile di Barbie è ispirata a un classico della Chevrolet.

La Casa della Barbie di Kate McKinnon ha dei buchi nascosti sul set, progettati per consentire all’interprete di nascondere una delle sue gambe durante le riprese, con l’aggiunta di una gamba finta che va contro il muro per dare l’impressione di essere in spaccata.

Le scenografie dei set di Barbie Land non presentano colori solidi bianchi o neri.

Mentre il cast e la troupe giravano le scene “soleggiate” della spiaggia di Barbie Land sul teatro N dei Warner Bros. Studios Leavesden, una bufera di neve stava congelando tutti coloro che si trovavano all’esterno.

Nella sequenza della festa da ballo di Barbie, la coreografa Jennifer White ha deliberatamente inserito elementi di danza specifici tratti da “Gold Diggers” di Busby Berkeley, uno dei film preferiti della regista Greta Gerwig.

Per i Ken sono stati realizzati oltre 30 hobby horses, tutti fatti a mano, e il reparto artistico ha dato loro caratteristiche individuali.

L’ambulanza di Barbie che soccorre Ken dopo la sua disavventura sulla tavola da surf, era una copia a grandezza naturale di un’ambulanza giocattolo, frutto di un ulteriore sforzo congiunto tra i reparti, che si apre automaticamente in un ambulatorio medico: un effetto speciale completamente realizzato sul set.

L’auto di Barbie è stata guidata da un trasmettitore telecomandato con un membro del team SFX seduto su un sedile appositamente costruito, utilizzando la tecnologia VR dei droni, che ha permesso alla Barbie di Margot Robbie di “guidare” a mani libere sul set.

Il veicolo di Barbie è elettrico, così come l’Hummer di Ken, che è stato uno dei primi esemplari elettrici della linea di produzione.

La cassetta delle lettere con i fenicotteri all’esterno della Casa dei Sogni di Barbie funge anche da stazione di ricarica elettrica per l’auto di Barbie.

Per l’arrivo di Barbie e Ken a Los Angeles, la regista Greta Gerwig ha usato come riferimento il film “Un uomo da marciapiede” per mostrare come voleva che apparissero, in particolare la sequenza in cui Jon Voight cammina per New York, chiaramente fuori luogo.

Le Case dei Sogni delle Barbie erano alte più di 25 piedi.  Margot Robbie ha eseguito personalmente tutte le sue acrobazie, compreso il salto dalla cima della casa.

Il cast e la troupe di “Barbie” vantano nel complesso cinquanta nomination agli Oscar®, e un totale di otto vittorie.

Il personaggio di Will Ferrell è semplicemente chiamato CEO di Mattel, il suo nome non viene mai rivelato. Allo stesso modo, alcuni dipendenti dell’azienda, tra cui il personaggio di Jamie Demetriou, sono chiamati Mattel Executive #1, #2 ecc.  Ironia della sorte, solo lo stagista Mattel interpretato da Connor Swindell ha un nome, Aaron Dinkins.

Ispirandosi al film “Mean Girls”, ogni mercoledì la troupe è stata invitata ad indossare qualcosa di rosa.  Tutti hanno seguito questa iniziativa seriamente.

Quando Barbie assiste ad una seduta della Corte Suprema di Barbie Land, Margot Robbie indossa un abito vintage di Chanel che in passato è stato indossato dalla modella e attrice Claudia Schiffer.

In “Barbie”, la Barbie di Margot Robbie non porta mai anelli alle dita, in riferimento al fatto che la classica bambola giocattolo ha le dita collegate tra loro, impedendo quindi di indossare gioielli.

Il direttore della fotografia Rodrigo Prieto ha coniato il termine TechnoBarbie con Greta Gerwig per descrivere lo stile della fotografia e dell’illuminazione utilizzato per Barbie Land.

I Ken malgrado le loro differenze hanno una cosa in comune, oltre all’adorazione per le Barbie: la ceretta.  Come la regista Greta Gerwig ha spiegato loro in numerose occasioni, i Ken non sono mammiferi, ma bambole.

 

 

 

Roberto Romagnoli

Roberto Romagnoli

Nato sul pianeta Terra nel 1981, ma cittadino dell'universo.
Conosciuto in rete anche come Ryoga777, RyoGa o Ryoga Wonder.
Cantante degli X-Italy, band attiva tra il 2004 e il 2006, prima in Italia a proporre cover degli X-Japan. Successivamente canta anche nei Revolution, altra band italiana ispirata al mondo del Visual-Kei Giapponese e al Glam americano.
Negli anni si è occupato spesso di organizzazione di eventi a tema JRock, Cosplay, Manga e Musica in generale collaborando spesso con l'associazione Japanimation. È stato anche redattore di L33T, programma per ragazzi in onda su Rai 2 e Rai Futura tra il 2006 e il 2007.
Caporedattore e responsabile per l'Italia di Nippon Project e Presidente delle associazioni VK Records (etichetta discografica indipendente) e Steel Music Promotion (media dedicato alla musica e all'organizzazione di concerti)

Gamer incallito.

Il suo lato geek, sopito fino a qualche anno fa, ha cominciato a farsi sentire sempre più prepotentemente. Quindi alla fine ha deciso di aprirsi il suo blog geek robertoromagnoli.com e ha cominciato a scrivere anche su siti a tema gaming e tecnologia, tra cui Akiba Gamers e Stolas Informatica.

Amante di tutto ciò che riguarda la tecnologia, l'informatica, anime e manga, ma innamorato anche di DC Comics e Marvel.

Fondamentalista Trekkie, da quando c'è il covid e non ci si può più stringere la mano, ha trovato la scusa per fare il saluto vulcaniano.

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