Hua Mulan (花木蘭T, 花木兰S; 386 d.C. – 436 d.C.) è una leggendaria eroina cinese che si arruolò in un esercito di soli uomini. La sua storia è raccontata per la prima volta in un poema cinese scritto da Liang Tao, scrittore e filosofo, nel VI secolo a C. Il testo completo del poema è andato perduto, ma se ne conservano alcuni frammenti, in particolare una poesia nota come “La ballata di Mulan”. 花木兰 La ballata è una forma di poesia destinata al canto e alla danza, perciò accompagnata dalla musica.
Il nome Mulan significa magnolia (letteralmente: orchidea-di-legno; Mù: legno, làn: orchidea).
木 兰
Mulan è l’eroina più famosa e coraggiosa della letteratura cinese, molte sono le storie in cui si raccontano le sue gesta, la sua leggenda infatti ha molte varianti ma la trama è quasi sempre la stessa. La più antica è per l’appunto La ballata di Mulan, una canzone composta da 31 strofe, che racconta la storia dell’eroina cinese. Di seguito riporteremo due versioni molto simili tra di loro eccetto ne finale.
Versione 1)
Si narra che in seguito ai continui attacchi da parte delle tribù nomadi e degli Unni l’imperatore richiamò alle armi tutti gli uomini cinesi iscritti nell’elenco dei riservisti, tra cui Hua Hu, noto condottiero e padre di Hua Mulan. Nonostante la sua veneranda età e il suo debole stato di salute Hu decise di rispondere alla chiamata per onorare il nome della sua famiglia e dei suoi antenati; però sua figlia Mulan, preoccupata per la salute del padre, decise (con il consenso restio del padre) di rispondere alla chiamata al posto di Hu utilizzando il nome del suo fratello minore. I successivi mesi per Mulan furono difficilissimi a causa del duro addestramento militare e per paura di far scoprire la sua vera identità. Successivamente però, durante le numerose battaglie Mulan capì quanto fosse importante continuare a combattere per proteggere la propria famiglia e la propria patria. Dopo 12 anni di combattimenti e incredibili gesta Mulan fu nominata generale e successivamente comandante delle armate settentrionali (il tutto continuando a nascondere il fatto di essere una donna). La guerra finì proprio grazie a Mulan, che batté sul campo un famosissimo generale unno. Al suo ritorno ella fu colmata di onori imperiali e le fu proposto il posto di alto funzionario ma lei rifiutò per poter tornare a casa dal padre malato. La sua vera identità fu scoperta a causa delle diatribe con un comandante anziano che cercò in ogni modo di offrire a Mulan sua figlia come sposa (con continui rifiuti da parte di Mulan). Alla fine il generale, indispettito, raggiunse Mulan a casa e fu lì che scoprì la vera identità della ragazza. Nonostante la scoperta il generale ebbe ancor più ammirazione nei suoi confronti.
Versione 2)
Mulan era una ragazza che adorava molto suo padre e un giorno mentre era al fiume, intenta a lavare i panni, udì un banditore dell’Imperatore che annunciava che almeno un maschio per ogni famiglia, indipendentemente dall’età, sarebbe dovuto essere arruolato nell’esercito in quanto servivano nuovi soldati a causa della guerra. Alla ragazza quasi prese un colpo in quanto suo padre, Huan Hu, era l’unico maschio della famiglia e per giunta vecchio e malato, sapendo benissimo che non sarebbe uscito vivo da una guerra, per salvarlo da morte certa, decise di travestirsi da uomo e arruolarsi al suo posto. La ragazza quindi partì per il campo di addestramento portando con se la spada ereditata dai padri di famiglia e successivamente inviata al fronte. Molti anni passarono dalla sua partenza, durante i quali lottò come un vero guerriero, guadagnandosi alti meriti sul campo di battaglia tanto da essere promossa al grado di generale e senza che nessuno sospettasse minimamente che in realtà fosse una donna. Dopo dieci anni di battaglie, Mulan incontrò Jin Yong, un alto ufficiale del quale si innamorò e al quale confidò di essere una donna, tra i due sbocciò l’amore e decisero che al termine della guerra si sarebbero sposati. Fu per questo che non molto tempo dopo, prima di una dura battaglia, Mulan decise che avrebbe partecipato in abiti femminili, rivelando così la sua vera identità ai soldati che nel frattempo avevano cominciato a sospettare che ci fosse qualcosa di tenero tra lei e Jin, togliendo così dall’imbarazzo il suo uomo, ma questa mossa ottenne un’altra e inaspettata conseguenza, infatti, contrariamente a quanto lei stessa si aspettava, i soldati vedendola nelle sue vere vesti, ebbero una reazione positiva, tanto che in battaglia pieni di rispetto e ammirazione nei confronti del loro generale donna, ebbero facilmente la meglio sul nemico. A seguito di questa ennesima e grandiosa vittoria, l’Imperatore in persona decise di far visita al suo primoe unico generale donna e volendola premiare, gli disse che avrebbe esaudito ogni suo desiderio. A questo punto Mulan non chiese beni o denaro, ma solo qualche giorno di permesso per poter tornare a casa e informare l’amato padre che a breve si sarebbe sposata con Jin. Tornata a casa però, la ragazza trovò un’amara sorpresa, nel frattempo il padre era morto esprimendo più volte come ultimo desiderio quello di poterla rivedere. Sentendosi in colpa e dilaniata dal dolore per la morte del padre decise di porre fine alla sua vita, trafiggendosi con la spada di famiglia.
Nell’Arte:
Hua Mulan è raffigurata nel Wu Shuang Pu di Jin Guliang (无双谱, Tavola degli eroi incomparabili).
Trasposizione cinematografica:
- Mùlán cóng jūn di Bu Wancang (1939) Bu Wancang, Anhui, 1903 – Hong Kong, 1974) è stato un regista e sceneggiatore cinese attivo tra gli anni ’20 e ’60 del Novecento. Anche conosciuto con il suo nome inglese, Richard Poh.
- Mulan di Tony Bancroft, Barry Cook (1998) film animato della Disney.
- Mulan II di Darrell Rooney, Lynne Southerland (2004) seguito al film della Disney del 1998
- Mulan di Niki Caro (2020) versione live action del film del 1998
- Nella televisione: Mulan compare dalla seconda alla quinta stagione della serie televisiva C’era una volta.
- Mulan, lungometraggio d’animazione Disney, 1998
La mia interpretazione nei panni di Mulan dal live action Disney.
Bibliografia
- Vincenzo Chessa, Antiche liriche cinesi – Arie dei principati dal libro dei canti, 1ª ed., Genova, Marietti, 2000, ISBN 88-211-6313-X.
- Dall’antologia Lidai Shige Xua N (Pechino, 1980), Anna Bujatti (a cura di), La ballata di Mulan, 1ª ed., Roma, Fahrenheit 451, 1991, SBN IT\ICCU\TO0\1388111.
Sitografia:
- Mulan – Ovvero la storia di un’intrepida orchidea; Frammenti d’Oriente, dicembre 1998, su Tuttocina.it – Il portale della Cina.
- Quando Mulan si chiamava Magnolia. E piaceva a Montale, su Corriere della Sera.
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