Martin Scorsese ha realizzato il suo primo film in 3D, Hugo Cabret, presentandolo con grande successo sia al Festival di New York sia, al festival del Cinema di Roma. Un successo meritatissimo secondo critica e pubblico non solo grazie alla storia, veramente intensa e bella, ma anche per la qualità della regia e pe ril 3D davvero bello e di superiore valore.
Parigi, 1931. Il dodicenne orfano Hugo Cabret vive in una stazione, custodendo un automa costruito dal padre che nasconde una storia magica. Nelle sue scorribande attraverso la città si imbatte nell’eccentrica Isabelle, che gli fa conoscere l’illusionista e pioniere del cinema Georges Melies (interpretato dal Premio Oscar Ben Kingsley), finendo risucchiato in una magica avventura.
George Melies è il geniale regista e illusionista francese della fine dell’ottocento, un personaggio fuori dal comune: se i Fratelli Lumière hanno inventato il cinema George Mèlies ha inventato come fare cinema introducendo e sperimentando numerose novità tecniche e narrative.A lui è attribuita l’invenzione del cinema di finzione (che filma mondi “diversi dalla realtà”) e di numerose tecniche cinematografiche, in particolare del montaggio, la caratteristica più peculiare del nascente linguaggio cinematografico. È universalmente riconosciuto come il “padre” degli effetti speciali.
Tratto da “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret” di Brian Selznick, autore della sceneggiatura de l’Ultimo samurai, il film di Scorsese, con le scenografie di Dante Ferretti, ha vinto ben cinque Premi Oscar nel 2012: un’opera che è la dimostrazione tangibile di cosa si può fare quando il 3D non è mero mezzo per nascondere le scelte infelici della sceneggiatura o l’inettitudine di attori e registi.
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