Quasi tutti i romani almeno una volta hanno visto una piccola testa che è incastrata in un muro… non un muro qualsiasi, ma quello di Palazzo Tuccimei (ex palazzo de Cupis) a Piazza Navona.
La storia narra che nel Cinquecento papa Sisto V fosse solito accantonare i suoi abiti pontifici per mescolarsi alla folla e spiare cosa la gente pensasse realmente di lui. Un giorno, fermatosi in un’ osteria in piazza Navona, ebbe modo di sentire, da parte dell’oste, parole molto poco lusinghiere nei propri confronti. Il povero oste non poteva immaginare che tra gli avventori che lo ascoltavano ci fosse il Papa, che offeso dalle sue parole, non ci mise molto ad attuare la sua vendetta. Il mattino seguente fece costruire un patibolo proprio di fronte alla rivendita del vino, e l’oste (poverino) si rallegrò tra se’ e se’ pregustando il guadagno che avrebbe ottenuto dagli avventori che sarebbero accorsi per vedere l’esecuzione… non sapeva che la testa mozzata sarebbe stata la sua.
Il crudele gesto di Sisto V suscitò un enorme scalpore anche negli ambienti vaticani, tanto che nessun papa usò più il nome Sisto una volta eletto al soglio pontificio. I bottegai della piazza, in ricordo dell’episodio e dell’oste, vollero porre una testina sul muro come monito, quasi un consiglio a non parlare in modo sconsiderato davanti agli sconosciuti.
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