Quando il potere magico della tavola di Ahkmenrah comincia a morire, Larry deve intervenire per salvare la magia ed i suoi amici prima che sia troppo tardi. Quando i personaggi del Museo di Storia Naturale di New York, che di notte prendono vita, cominciano a comportarsi in modo strano, Larry, da poco promosso responsabile delle attività notturne del museo, deve scoprire il perché. La Tavoletta, che magicamente porta in vita le creature, ha cominciato a deteriorarsi e l’unico modo per ripristinarne i poteri potrebbe trovarsi al British Museum. Larry, che farebbe qualunque cosa per salvare la sua “famiglia” del museo, insieme al figlio Nick e ai vari personaggi in mostra, vola da New York a Londra per scoprire il segreto della Tavoletta.
Una Notte al museo – Il segreto del faraone (Night at the Museum: Secret of the Tomb) è un film del 2014 diretto da Shawn Levy, ultimo capitolo della trilogia iniziata con Una notte al museo (2006) e proseguita con Una notte al museo 2 – La fuga (2009).
Riguardo alla recente scomparsa del l’artista Robin William, il regista Shawn Levy ha dichiarato:
“È triste, ma io in qualche strano modo mi sento onorato di essere al servizio questa eredità di lavoro, questa eredità di prestazioni di cui questo sarà la sua ultima. Continuerà ad esserci a lungo dopo di lui, continuerà ad esserci a lungo anche dopo tutti noi. Sono un vero fan di Robin: ero un fan prima di essere il regista di Robin. E io continuerò ad essere un fan per molto tempo anche dopo essere stato direttore di Robin”.
Anche Rami Malek ha dichiarato:
“Durante il terzo film stavamo girando al British Museum di notte, ed avevamo tutto il posto solo per noi. Riguardo Robin potevi già vedere che ci fosse qualcosa in lui, e ogni tanto aveva questi sprazzi di luce incredibili, che ti facevano rimanere spaesato e pensare ‘Oh mio Dio, che cosa sei?’, e altre volte è come se si rintanasse in sé stesso. Ci guardava tutti distratti sui nostri telefoni e device e diceva ‘Cosa è successo al parlarci faccia a faccia?’. E così lo vidi allontanarsi e andare via da solo, e l’ho visto in adorazione di questa pietra abnorme nel British Museum, e ho pensato di andare a vedere come stesse. Mi avvicinai e gli dissi ‘Tutto bene?’, e lui a malapena alzò lo sguardo sopra le mie spalle e mi disse ‘Quante volte ti capita di restare da solo con la Stele di Rosetta?”.
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