Hypericon di Manuele Fior è il nuovo graphic novel di uno dei più grandi autori di fumetto contemporanei. La meravigliosa storia d’amore tra Ruben e Teresa, nella Berlino di fine anni Novanta, si alterna con quella di Howard Carter che, nello scetticismo generale, nel 1922 porta alla luce la tomba di Tutankhamen avvolta nell’oscurità da oltre tremila anni.
Con Hypericon, come già fatto in Cinquemila chilometri al secondo, Manuele Fior ritorna a raccontare le vibrazioni della giovinezza, le inquietudini del cuore, i legami più forti dello scorrere del tempo. La vita di Teresa è sempre stata una larga e confortevole linea retta. Un’autostrada che l’ha portata, nell’ammirazione generale, a centrare puntualmente tutti gli obiettivi che si era prefissa. E non è un caso se è stata scelta proprio lei, come assistente scientifica per l’allestimento della grande mostra a Berlino del tesoro di Tutankhamen.
La linea retta, invece, è del tutto assente nella personalissima geometria di Ruben, giovane e velleitario artista italiano. Per lui, come per tanti coetanei, Berlino alla fine degli anni Novanta è un enorme parco giochi. Un labirinto magico disseminato di opportunità, in cui perdersi è facile e divertente. Quando Teresa e Rubens si incontrano, il destino cambierà per sempre la traiettoria delle loro esistenze.
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