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Che fine ha fatto il Metaverso? Un sogno tecnologico fra realtà aumentata e virtuale

Nel 2021, il termine “Metaverso” era sulla bocca di tutti, grazie alla dichiarazione di Mark Zuckerberg che annunciava il cambio di nome di Facebook in Meta. Era l’inizio di una nuova era digitale, quella di un mondo virtuale e immersivo, dove gli utenti avrebbero interagito non solo con i contenuti ma diventando essi stessi parte di essi. Ma oggi, a distanza di pochi anni, ci si chiede: che fine ha fatto il Metaverso? Si è trasformato in un ricordo di una grande promessa tecnologica, o continua a evolversi in qualcosa di nuovo?

La parola “Metaverso” ha radici profonde, che vanno oltre il mondo della tecnologia e affondano nel pensiero filosofico e nella fantascienza. Deriva dalla fusione di due termini: “meta”, che in greco antico significa “al di là di”, e “universus”, che in latino significa “tutto”. Questo concetto rimanda alla “Metafisica” di Aristotele, che esplorava ciò che esiste oltre e dopo la fisica. Nella fantascienza, il metaverso è stato reso famoso dal romanzo Snow Crash di Neal Stephenson, dove veniva immaginato come un mondo virtuale unico e immersivo, reso accessibile tramite visori di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR). Con il tempo, questo concetto è diventato sinonimo di un futuro digitale, dove la realtà fisica e quella virtuale si mescolano in un’esperienza condivisa e interattiva.

Nonostante l’hype iniziale, il Metaverso ha trovato parecchi ostacoli lungo il cammino. Le sfide tecnologiche, un’esperienza utente deludente e le difficoltà economiche sono solo alcuni dei motivi per cui la visione di un universo digitale unificato e senza confini sembra destinata a rimanere un sogno. Le risorse necessarie per sviluppare un mondo virtuale immersivo sono enormi, e la tecnologia attuale non è ancora in grado di supportare ambienti realistici a un costo accessibile. I visori VR, come quelli della linea Quest di Meta, pur essendo relativamente economici, non riescono a garantire un’esperienza fluida e coinvolgente, e ciò ha raffreddato l’entusiasmo iniziale degli utenti.

Inoltre, la mancanza di una proposta chiara e convincente per il pubblico ha spinto molte aziende e sviluppatori a rivolgersi ad altri settori tecnologici emergenti, come l’intelligenza artificiale generativa, che sta rapidamente guadagnando terreno. Gli utenti, infatti, si sono resi conto che la promessa di un mondo virtuale dove lavorare, socializzare e giocare si scontrava con la realtà di mondi poco coinvolgenti e graficamente poveri, dove le esperienze non riuscivano a rispecchiare le aspettative. Un altro aspetto cruciale è stato l’alto costo dei dispositivi VR, che non solo richiedono visori costosi, ma anche computer potenti, rendendo il Metaverso poco pratico e accessibile per il grande pubblico.

Nel frattempo, un’altra tecnologia ha iniziato a farsi largo nel panorama digitale: la realtà estesa (XR), che combina elementi di realtà aumentata e virtuale. Quest’approccio, meno invasivo rispetto al metaverso, sta guadagnando popolarità, poiché consente di integrare elementi digitali nella vita quotidiana senza sostituire completamente il mondo reale. Aziende come Apple, con il suo dispositivo Vision Pro, stanno puntando su esperienze lavorative e di intrattenimento immersive, ma mai attraverso la creazione di un mondo virtuale separato. Il Vision Pro si presenta come un visore di fascia alta per applicazioni pratiche, come riunioni aziendali virtuali o gallerie d’arte digitali, senza fare riferimento diretto al termine “metaverso”.

Anche Meta sta puntando sulla realtà mista con dispositivi come i Ray-Ban Meta Smart Glasses, occhiali intelligenti che combinano realtà aumentata e comandi vocali, offrendo un’esperienza più praticabile e accessibile rispetto ai visori VR. La differenza principale tra la realtà mista e il Metaverso risiede nell’approccio: mentre quest’ultimo prometteva una totale immersione in mondi virtuali separati dalla realtà, la realtà mista integra elementi digitali nel mondo fisico, rendendo la tecnologia più naturale e meno invadente.

L’errore più grande di Meta, infatti, è stato quello di concentrarsi principalmente su applicazioni lavorative e professionali, ignorando il lato ludico e di intrattenimento che è sempre stato alla base del successo della realtà virtuale. Ora, l’azienda sembra aver imparato dai propri sbagli, puntando su dispositivi più pratici come gli occhiali intelligenti Orion, che combinano realtà aumentata e intelligenza artificiale generativa. Con questi nuovi prototipi, Meta sta cercando di offrire strumenti tecnologici che possano migliorare la vita quotidiana degli utenti senza creare universi paralleli.

D’altra parte, il Metaverso ha comunque lasciato un’eredità importante, che vive nella realtà mista e nelle tecnologie che cercano di integrare il digitale con la vita reale. Nonostante i fallimenti iniziali, le potenzialità della realtà estesa potrebbero trasformarsi in una nuova forma di socializzazione e di interazione online. La realtà mista promette di cambiare radicalmente il nostro modo di vivere e socializzare online, creando ambienti in cui le interazioni sono più immersive e più vicine alla “presenza” fisica. Ad esempio, in un futuro prossimo, potremmo far parte di comunità virtuali in cui le esperienze digitali e fisiche si fondono, riducendo la necessità di dispositivi come tastiere e schermi.

Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie non è priva di sfide. La possibilità di un aumento dell’isolamento sociale, la dipendenza dalla tecnologia e i problemi legati al sonno sono solo alcune delle problematiche che potrebbero emergere. La chiave per il successo sarà la capacità di creare esperienze familiari, intuitive e positive per gli utenti, in modo che il digitale possa arricchire la vita quotidiana senza sovrapporsi alla realtà. Mentre il sogno del Metaverso come versione unificata di Internet sembra destinato a rimanere un capitolo del passato tecnologico, la sua eredità continua a vivere nelle nuove tecnologie che stanno cercando di rendere il digitale più integrato e accessibile. In un mondo sempre più dominato dall’intelligenza artificiale e dalle tecnologie immersive, il futuro della tecnologia sembra essere un equilibrio tra reale e virtuale, dove innovazione e usabilità camminano di pari passo, con un occhio rivolto alle potenzialità della realtà estesa, capace di trasformare radicalmente la nostra esperienza online.

Redazione

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