Il 5 settembre uscirà 1991 di Armin Barducci, nuovo grachic novel della collana Kina dedicata al fumetto di Eris edizioni. Emotivo, toccante e catartico, questo fumetto di formazione è una lettera in bicromia che l’autore indirizza al se stesso del passato. Una coming of age story che sembra dirci che forse non andrà tutto bene, ma riusciremo a perdonarci e a essere felici. Dopo la sperimentazione di Tales of an imaginary deadman, Barducci ritorna a una narrazione più lineare, dimostrando di essere un maestro della nona arte nel saper utilizzare un linguaggio universale, che arriva sempre dritto al cuore di chi legge e che in una storia così autobiografica riesce a far immedesimare qualsiasi persona in tutte le fasi della vita.
Estate 1991. Una come tante altre vissute prima di diventare grandi, il classico luogo di villeggiatura dove si ritrovano le solite amicizie e se ne fanno di nuove, forse l’ultima vacanza con i genitori. L’estate in cui succede qualcosa che segna irrimediabilmente il presente e cambierà il futuro. Gioia, divertimento e spensieratezza si interrompono. Il lungo bacio scambiato di nascosto in una notte d’estate diventa all’improvviso un ricordo raggelante. Perché la morte, quando la incontri così, quando è un suicidio, ti esplode in faccia, e non sai come affrontarla, soprattutto se hai solo 15 anni. E poi ritrovarsi adulti e sentire il bisogno di condividere quel trauma vissuto in solitudine, farla diventare una storia, raccontarla in prima persona, così come è stata.
Per la prima volta nella sua carriera di fumettista, Armin Barducci affronta una narrazione autobiografica. Innamorato delle storie di finzione, questa volta l’autore si mette a nudo per raccontare il primo grande trauma che ha vissuto nella sua vita, creando una storia a fumetti di formazione universale. Una coming of age story che mostra come gli eventi del passato definiscono chi diventiamo, le nostre paure, il nostro carattere, il modo in cui affrontiamo le relazioni interpersonali. Emotiva, toccante e catartica, questo graphic novel è una vera e propria lettera in bicromia che l’autore indirizza al se stesso del passato.
Barducci sembra dirci che forse non andrà tutto bene, ma riusciremo a perdonarci e a essere felici. Dopo la sperimentazione di Tales of an imaginary deadman, Barducci ritorna a una narrazione più lineare, dimostrando di essere un maestro della nona arte che sa utilizzare un linguaggio universale, che arriva sempre dritto al cuore di chi legge e che in una storia così autobiografica riesce a far immedesimare qualsiasi persona in tutte le fasi della vita.
Armin Barducci, disegnatore, storyteller, insegnante ed educator, ha collaborato con G.I.U.D.A. (Geographical Institute of Unconventional Drawing Arts). Cofondatore del Progetto Monipodio! e dell’etichetta indipendente Underkraut. Attualmente è Direttore Artistico del collettivo Infusi.
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