Storie di vittime innocenti di Mafia, a cura di Valeria Scafetta e Avviso Pubblico, con la collaborazione di Giulia Migneco e lee illustrazioni di Dorilys Giacchetto e fumetti di Elleni, racconta le storie di sedici giovani vite spezzate dalla violenza mafiosa, sedici vittime innocenti, come Cristina, Matteo, Marco, Mariangela, Antonio, Annalisa, Claudio, appartenenti a famiglie senza alcun legame con organizzazioni criminali. Ma non è una pubblicazione incentrata sul dolore e la memoria, ma parte dalla sofferenza e dal ricordo dei familiari per diffondere nella società e, in particolare, tra i giovani, i semi della legalità, con l’obiettivo di far crescere comunità più giuste e sane.
Il volume edito da Becco Giallo Editore e finanziato della Regione del Veneto, in prefazione presenta gli interventi del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale che ha sottolineato:
“…la necessità di contrastare le mafie, con l’Italia che deve farsi guida a livello europeo nella lotta contro l’infiltrazione e il radicamento della criminalità organizzata, presente soprattutto nel Nord del Paese. La piovra mafiosa ha esteso i propri tentacoli ormai ovunque, in particolare nei settori del narcotraffico, della prostituzione, della tratta di esseri umani, nel riciclaggio: Cosa Nostra, Camorra, Ndrangheta e Sacra Corona Unita traggono benefici da appoggi esterni. La mafia oggi indossa i panni dell’imprenditore insospettabile pronto ad andare incontro alle persone che si trovano in difficoltà economica, offrendo loro una scorciatoia per aggirare le difficoltà della vita. Ma è solo apparenza. Per questo, è fondamentale l’impegno di tutti per diffondere la cultura della legalità, tenendo sempre alta la soglia dell’attenzione, consapevoli che contro il cancro della criminalità organizzata non si fa mai abbastanza. Soprattutto i nostri giovani devono capire che per sconfiggere le mafie non è sufficiente il pur encomiabile impegno profuso dalle Forze dell’ordine e dalla Magistratura: come scriveva Pier Paolo Pasolini, ‘la lotta più dura si combatte all’interno delle coscienze, nell’impegno quotidiano di ciascuno di noi’. Il libro di Valeria Scafetta racconta le storie di tante vittime innocenti di mafia, ma ha il grande pregio di trasformare l’amarezza e il dolore in un segno di speranza, nella consapevolezza di dover difendere i nostri diritti e lottare per la nostra libertà”.
L’autrice, Valeria Scafetta , ha spiegato che:
“il libro è frutto di un lavoro di squadra. Raccoglie le storie delle famiglie che me le hanno raccontate. Vuole sensibilizzare soprattutto i ragazzi delle scuole sul tema della responsabilità e dell’impegno civico. Pur partendo dal dolore e da un dato negativo, le tante vittime di mafia senza alcuna colpa, cerca di dare una speranza, raccontando il dopo, il percorso che si è fatto all’indomani della morte di questi giovani. Testimonia l’impegno delle loro famiglie, delle associazioni nel ricordare le vittime innocenti, trasformando la sofferenza in semi di legalità, in qualcosa di luminoso, in grado di riaccendere la speranza nei cuori di ciascuno di noi. Il libro ha fatto un lungo viaggio, partendo da Palermo, da una libreria per ragazzi, in ricordo di Claudio Domino, un bambino di solo nove anni, vittima innocente di mafia; ha portato nelle scuole del nostro Paese preziose testimonianze con un linguaggio semplice e un’illustrazione accattivante, anche grazie alla graphic novel; alla fine, un fumetto racconta la mafia del Brenta in modo concreto e serio. Troviamo quindi le storie di ragazzi veneti come Cristina Pavesi, vittima della banda Maniero, e di Matteo Toffanin, ma anche di Silvano Franzolin, che dal Veneto ha trovato la morte a Palermo, indossando la divisa di Carabiniere di cui andava fiero; di Domenico Gabriele e Rossella Casini, e di altri giovani stranieri uccisi in Italia”.
Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, ha evidenziato come
“il libro è nato dal lavoro di tante persone che si sono messe in gioco per coniugare memoria e impegno: grazie alla ‘ Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie ’, promossa dalla Regione del Veneto e realizzata da Avviso Pubblico, in sette anni abbiamo coinvolto cinquemila ragazzi delle scuole che hanno iniziato a ragionare sul fenomeno della criminalità organizzata e mafiosa, supportati da persone competenti e da quasi duecento insegnanti. Aveva ragione il Giudice Caponnetto nell’affermare che ‘la Mafia teme la Scuola più della Giustizia’: dobbiamo rafforzare la cultura, ovvero la corretta conoscenza della mafia, che anche in Veneto è fortemente radicata da almeno trent’anni, favorita dalla consapevole connivenza di chi ha voluto intrattenere affari con essa, mettendo in pericolo la nostra libertà, la nostra sicurezza, lo sviluppo della nostra società. Credo quindi che la mafia sia innanzitutto un problema culturale perché si presenta come una facile e pronta soluzione ai problemi quotidiani. Fondamentale è fare prevenzione, a partire dai giovani, creando una Rete di Legalità organizzata che coinvolga Regione, scuole e Istituzioni locali. Il libro è un prezioso strumento per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi. Ma serve l’impegno di tutti per sconfiggere le mafie, a iniziare da una buona Politica e da una buona amministrazione del bene pubblico”.
Il libro si conclude con l’elenco alfabetico delle giovani vittime della criminalità organizzata: Alfredo Manzoni, Andrea Bonforte… Bartolo Pesce…Vittorio Maglione.
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