Recuperare la memoria era come rivoltare un sasso per arrivare alle sottili radici di un’erba e scoprire invece le rovine di un’intera città.
Cornovaglia, 1859. Merrick Tremayne, trent’anni, menomato da un incidente capitatogli durante uno dei suoi viaggi da contrabbandiere di oppio per la Compagnia delle Indie Orientali, sta per abbandonare la decrepita dimora di famiglia. L’amico Sir Clements Markham, gioviale esploratore e geografo (veramente esistito, responsabile della spedizione di Scott al Polo Sud), lo incoraggia a intraprendere una nuova missione in Perù, per trafugare fino in Inghilterra i preziosissimi germogli di cinchona, dalla corteccia ricca di chinino, ricercatissimo come antimalarico. Merrick, sfidando il dolore e la fatica, attraversa l’oceano e si arrampica sugli altopiani peruviani scegliendo come guida Raphael, un uomo equivoco e affascinante che si è appena risvegliato da decenni di sonno; insieme partono alla volta di New Bethlehem, il villaggio dove ancora esistono tracce del passaggio di suo padre e di suo nonno. Tra foreste impenetrabili e lande desolate, anatre che esplodono in volo, tempeste di neve, sabbie mobili, lampade alimentate da polline luminescente, Merrick si ritrova infine tra le torri di ossidiana del villaggio. Una riga di sale tracciata per terra separa il luogo dalla foresta: chi la varca finisce ucciso da un’entità misteriosa…
Con la sua capacità unica di giocare tra i generi, Natasha Pulley dà forma ancora una volta a un mondo intero, intricato come un origami, animato da samurai chiaroveggenti, tempeste elettriche e templi di montagna che pullulano di gufi.
Natasha Pulley è nata nel 1988, ha studiato letteratura inglese a Oxford e si è laureata in scrittura creativa alla University of East Anglia. Vive a Bath. Ha lavorato come libraia da Waterstones e poi nella squadra editoriale di Cambridge University Press. Al suo primo romanzo “L’orologiaio di Filigree Street“, bestseller internazionale tradotto in molti Paesi, è seguito nel 2018 Le torri di vetro, anch’esso pubblicato in Italia da Bompiani e infine il capolavoro “La memoria del samurai“.
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