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Dragonlance: I Draghi dell’alba di Primavera

I draghi dell’alba di primavera (titolo originale Dragons of Spring Dawning) è un romanzo fantasy scritto da Margaret Weis e Tracy Hickman e pubblicato per la prima volta nel 1985 in America dalla TSR. La trama è basata sulla versione romanzata dei moduli di avventura per il gioco di ruolo Dungeons & Dragons della serie DL, pubblicato anch’esso dalla TSR.

 

Con questo volume giunge al termine la prima saga dei libri ambientati nel mondo di Dragonlance. Il romanzo riprende i toni avventurosi del primo volume, ma il clima non è più quello goliardico di una male assortita compagnia di eroi in missione. È ormai chiaro che quella che minaccia Krynn è una vera e propria guerra, che rischia di portare alla distruzione del mondo. Gli eroi, ora separati, si trovano ad affrontare gravi pericoli, oltre alla parte oscura del loro animo, in una battaglia ben più dura di quella che si può ingaggiare con un esercito. Per alcuni di loro si pongono delle scelte cruciali. Meno scanzonato dei precedenti (non mancano tuttavia i momenti divertenti) il romanzo riprende il tema dell’amicizia, mai abbandonato del tutto, nel momento in cui la fiducia viene tradita. La primavera si sta avvicinando per i nostri eroi, divisi ormai in due gruppi. A Flotsam, Tanis Mezzelfo si prepara a partire con i suoi compagni a bordo della Perechon, dopo aver passato quattro giorni nell’abbraccio amoroso della Signora delle Tenebre, Kitiara. Ma le parole che si è fatto scappare con lei in questi giorni sono troppe, e, mentre la nave si allontana dal porto, i compagni assistono sgomenti alla visione del drago blu di Kitiara, Skie, che si lancia al loro inseguimento. Il timoniere della Perechon è infatti Berem, l’Uomo dalla Gemma Verde, che la Regina delle Tenebre sta cercando così ossessivamente dall’inizio della guerra. Terrorizzato dalla vista del drago, Berem scaglia la nave al centro del Mare del Sangue di Istar, dove i compagni cadono preda del maelstrom. Sottocoperta, intanto, Raistlin si accinge ad usare il globo dei draghi che ha preso a Silvanesti per scappare dalla nave ormai condannata. Sotto gli occhi attoniti di Tanis e Caramon, il mago rivela a Tanis come durante la sua Prova lui abbia deliberatamente ucciso un’immagine illusoria di suo fratello, dopodiché svanisce assieme al globo. Sballottata dalle acque, con le vele a brandelli, la nave affonda nel maelstrom trascinando con sé il dolore di Caramon per l’ultimo, definitivo tradimento del gemello. A Kalaman, intanto, è stata celebrata l’eroica vittoria dei Cavalieri di Solamnia alla Torre del Sommo Chierico, e Laurana, con un’abile manovra politica da parte di Lord Gunthar, è stata proclamata “Generale Dorato” delle residue truppe dei Cavalieri di Solamnia. Gilthanas e Silvara sono tornati dal viaggio che avevano intrapreso, con una notizia buona ed un’altra orribile: essi hanno infatti scoperto che i draconici, dei quali la Regina Oscura si serve per i suoi loschi piani, sono stati creati corrompendo orribilmente le uova dei draghi buoni, che Takhisis aveva giurato di non toccare mai. Armati di questa orribile conoscenza, i due sono riusciti a convincere i draghi metallici a rompere il giuramento che li vincolava a non apparire mai più su Krynn, e li hanno messi al servizio di Laurana e dei Cavalieri di Solamnia. Un nuovo problema minaccia però la sicurezza del mondo: a Laurana arriva infatti un messaggio menzognero di Kitiara che la informa di come Tanis Mezzelfo, per aver ricevuto una ferita durante una battaglia al fianco degli eserciti di Takhisis, sia ormai moribondo e desideri averla al suo fianco durante le ultime ore di vita. La Signora delle Tenebre le propone pertanto di scambiare Tanis con Bakaris, un comandante degli eserciti di Kitiara (nonché suo amante) che Tas ha catturato nel corso dell’ultima battaglia. Per non aver voluto credere alla possibilità di una trappola, Laurana vi cade in pieno e viene catturata dal Cavaliere della Morte servo di Kitiara, Lord Soth. Intanto, Tanis e i suoi compagni, compreso Berem, sono finiti sul fondo del Mare di Sangue di Istar, salvati dagli elfi marini e portati nelle rovine dell’antica città. Mentre Caramon, ancora sconvolto per l’abbandono di Raistlin, vive qualche breve attimo di intimità con Tika, Tanis riesce a convincere un elfo del mare, Apoletta, a riportarli in superficie per continuare la battaglia. Ma, giunti a Kalaman, i compagni trovano la cittadinanza prostrata dall’angoscia e con orrore vengono a sapere del rapimento dell’amatissimo Generale Dorato, di cui Tanis Mezzelfo è l’indiretto responsabile. Per cercare di salvare, se non la vita di Laurana, almeno le sorti della guerra, gli amici si muovono verso Neraka, dove si trova il nuovo tempio della Regina Oscura. Per strada, gli eroi raccolgono di nuovo Fizban, che li aiuta ad arrivare alla città maledetta: con lui diciamo addio anche a Flint, stroncato da un attacco cardiaco a Godshome, che è il primo ad accorgersi della vera natura del loro sbadato compagno e che se ne va serenamente accompagnato dal vecchio mago. Giunto a Neraka, il gruppo viene nuovamente diviso: Tanis, spacciatosi per un ufficiale dell’esercito draconico, viene infatti riconosciuto da Kitiara che lo porta via con sé in parata, mentre Caramon, Tika, Berem e Tas vengono catturati e gettati in prigione. Prima della presentazione di quella sera, in cui Laurana verrà offerta in dono alla Regina delle Tenebre, Tanis svela chiaramente a Kitiara il suo progetto di liberare la fanciulla elfica a qualunque costo, ed ella lo istruisce su come fare in cambio della sua collaborazione. Anche la Signora delle Tenebre, infatti, ha un suo progetto personale: mettere le mani sulla Corona del Potere di Lord Ariakas, che garantisce a chiunque la possieda il comando assoluto degli Eserciti dei Draghi. Nelle segrete del tempio, intanto, un sicario draconico di Kitiara, Gakhan, è stato mandato a recuperare l’Uomo Eterno, ma questi lo uccide con la sua forza sovrumana e poi scappa nei sotterranei, inseguito da Caramon. Nel frattempo, Tika e Tas fanno da esca ed attirano gli inseguitori dalla parte sbagliata, ma ecco avverarsi l’incubo di Silvanesti: mentre cercano di scassinare una porta per uscire all’esterno del tempio, infatti, Tika viene ferita gravemente da un draconico, e Tasslehoff fa scattare inavvertitamente una trappola nella serratura e viene punto da un ago avvelenato. Caramon e Berem, guidati dalla voce della sorella che l’Uomo Eterno sembra sentire più forte ad ogni istante, giungono infine nelle profondità dei sotterranei del tempio, in prossimità della colonna dalla quale trecento anni prima Berem ha scalzato la gemma. Ma qui li attende l’ultimo guardiano: il redivivo Raistlin, passato alle Vesti Nere. Tanis, intanto, ha prestato giuramento davanti alla Regina delle Tenebre per servirla in eterno, seguendo le istruzioni di Kitiara, e si accinge a giurare fedeltà ad Ariakas. Ma sentendo nelle sue orecchie la voce di Raistlin che gli infonde coraggio e si offre di aiutarlo, il mezzelfo pugnala a morte il comandante degli Eserciti dei Draghi e gli ruba la Corona, scagliandola tra la folla. Nel parapiglia che segue, Laurana e Tanis riescono a fuggire, ma d’un tratto l’intera struttura del tempio comincia a tremare orribilmente: è Raistlin che, tradendo la Regina delle Tenebre, ha permesso a Berem di scagliarsi contro la colonna ingioiellata, provocando la morte dell’Uomo Eterno e la sconfitta di Takhisis. Nella fuga precipitosa dei due fratelli, Raistlin trova il modo di ripagare il debito con i suoi vecchi amici aiutando Tasslehoff, che è ad un passo dalla morte per colpa del veleno. Una volta giunti all’esterno, i gemelli si separano, benché Caramon scongiuri Raistlin con tutte le sue forze di portarlo con sé. L’ultima benedizione ai compagni viene data da Fizban, che serenamente li attende vicino al tempio distrutto, e che si rivela essere niente meno che il potente dio Paladine, supremo avversario della Regina Oscura. L’equilibrio è dunque ristabilito, e i compagni possono rilassarsi: Caramon e Tika meditano di tornare a ricostruire Solace, mentre Laurana e Tanis si riscoprono indissolubilmente uniti, anche se l’ombra di Kitiara grava ancora e graverà sempre sulle loro teste. Intanto, a Palanthas, un oscuro mago dalla pelle dorata si avvicina alla Torre della Grande Stregoneria. Ad un suo cenno, la maledizione cessa di uccidere per la prima volta da trecento anni, le porte si schiudono e il sig
nore del passato e del presente può passare. Raistlin è giunto a casa.

 

Nel terzo libro della Trilogia di Weis e Hickman, che racconta come si conclude la Guerra delle Lance, i lettori trovano finalmente risposta ad alcune delle tante domande che venivano spontanee leggendo i precedenti volumi; allo stesso tempo, però, si creano nuovi misteri, che giustificano il proseguimento dell’avventura in una nuova Trilogia, ovvero Le leggende di Dragonlance (Il destino dei gemelli, La guerra dei gemelli, la sfida dei gemelli). Il tono generale del volume è più ottimista rispetto agli altri due: i protagonisti si lanciano con sempre più entusiasmo nella lotta contro Takhisis. Alcuni personaggi, che prima erano considerati di poco valore, fanno cambiare idea al lettore, in un susseguirsi di colpi di scena. In ordine di preferenza, questo volume si colloca tra il secondo ed il primo.

tratto da: http://drl4thage.wikidot.com/i-draghi-dell-alba-di-primavera

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