Con oltre 30 capitoli all’attivo, inclusi i pilastri della saga principale e gli svariati rifacimenti e titoli secondari, The Legend of Zelda, l’avventura d’azione per definizione, è stato fin dal suo debutto pioniere nella stesura della storia videoludica, capace di guidare e segnare per sempre le opere a venire e infiltrandosi facilmente anche nella cultura di massa. Uscita per la prima volta nel 1986 su Nintendo Entertainment System, questa saga intramontabile vanta svariati titoli definiti dalla critica dei veri e propri capolavori del genere. Tra questi, trova ampio spazio anche The Legend of Zelda: Breath of the Wild, il capitolo della saga che nel 2017 ha inaugurato l’arrivo di Nintendo Switch e rivoluzionato il mondo videoludico. A distanza di 6 anni, dopo una lunga e trepidante attesa, l’ultima avventura dell’eroe Link potrà finalmente continuare con The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, in arrivo il 12 maggio in esclusiva su Nintendo Switch e Nintendo Switch – Modello Oled.
Tra i tanti personaggi introdotti nei decenni, la principessa Zelda, discendente della dea Hylia dalla quale il videogioco prende il nome, ha fatto il suo esordio nel mondo videoludico nello stesso 1986, dando inizio a una leggenda che si tramanda ormai da generazioni. La sacralità immaginaria presente fin dagli albori in The Legend of Zelda, nata dalla mente di Shigeru Miyamoto, ha trovato la sua rappresentazione nella Triforza: un simbolo – uno e trino – ormai iconico che contribuisce da sempre al carattere “divino” di una saga divenuta a tutti gli effetti leggendaria. In linea con questo principio e in concomitanza con Comicon Napoli – che avrà luogo dal 28 aprile al 1 maggio presso la Mostra d’Oltremare – per le strade di Napoli sarà possibile imbattersi in singolari edicole votive dedicate alla principessa Zelda, da sempre rappresentazione di luce, saggezza e speranza e protagonista in continua crescita. Le edicole votive, piccoli altari realizzati dalla comunità o singoli privati come simbolo di devozione, descrivono tradizionalmente una vocazione per le “icone” come oggetto di culto e sono diffusissime in Italia fin dall’antichità. L’iniziativa è opera degli artisti Zeal Off e They Live, diventati celebri tra le mura partenopee grazie agli stencil della scritta “Napoli” destrutturata di Mc Connell, realizzati nell’inverno del 2021, 35 anni dopo gli originali, per ricordare il progetto proposto dalla Fondazione Napoli Novantanove di Mirella Barracco.
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