28 settimane dopo è un film del 2007 diretto da Juan Carlos Fresnadillo, sequel del film del 2002 28 giorni dopo, diretto da Danny Boyle. Il film riprende la storia sei mesi dopo la diffusione di un virus che ha trasformato la maggior parte della popolazione britannica in feroci infetti, simili a zombi. Il film segue le vicende di una famiglia divisa dal contagio e di un gruppo di soldati americani incaricati di proteggere i civili che tornano a vivere nella zona sicura di Londra.
Il film si apre con una scena agghiacciante, in cui Don (Robert Carlyle), il padre di famiglia, abbandona la moglie Alice (Catherine McCormack) per salvarsi da un’orda di infetti che irrompe nella loro casa di campagna. Dopo aver scampato alla morte, Don si ricongiunge con i suoi due figli, Tammy (Imogen Poots) e Andy (Mackintosh Muggleton), che erano stati evacuati all’estero prima dell’epidemia. I tre vengono portati nella zona sicura di Londra, dove l’esercito americano ha ripulito la città dal virus e ha iniziato il processo di ricostruzione. Tuttavia, la situazione precipita quando Tammy e Andy decidono di andare a recuperare alcune foto nella loro vecchia casa e scoprono che Alice è ancora viva, ma portatrice sana del virus. Da qui, si scatena una nuova ondata di contagio che mette in pericolo la vita di tutti i sopravvissuti.
28 settimane dopo è un film che non delude le aspettative dei fan del primo capitolo, anzi le supera in alcuni aspetti. Il film è ricco di scene d’azione, suspense, violenza e gore, ma non trascura la profondità dei personaggi e dei temi trattati. Il film affronta infatti questioni come la responsabilità, il senso di colpa, il legame familiare, la speranza, la paura e la follia. Il film mostra anche una critica alla politica e alla militarizzazione, evidenziando le conseguenze di decisioni drastiche e irrazionali prese in situazioni di emergenza.
La regia di Fresnadillo è efficace e coinvolgente, capace di creare immagini suggestive e inquietanti, come quella della Londra deserta e devastata, o quella dell’attacco degli infetti nel buio della metropolitana. Il regista spagnolo usa anche una fotografia digitale e una camera a mano, che conferiscono al film un tono realistico e documentaristico. Il film si avvale anche di un cast di ottimi attori, tra cui spiccano Robert Carlyle, che interpreta con bravura il ruolo ambiguo e tragico di Don, e Imogen Poots, che si rivela una giovane promessa del cinema.
28 settimane dopo è un film che conferma la qualità e l’originalità della saga di 28 giorni dopo, che ha saputo rinnovare il genere zombie con uno stile e una visione unici. Il film ha avuto un buon successo di pubblico e di critica, e ha aperto la strada a un possibile terzo capitolo, 28 anni dopo, che vedrà il ritorno di Boyle e Garland come regista e sceneggiatore¹²³.
28 settimane dopo è un film da non perdere per gli amanti del cinema horror e per chi vuole assistere a uno spettacolo di pura adrenalina e tensione, senza rinunciare a una storia avvincente e coinvolgente.
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